Ewan McGregor

Incontro con Ewan McGregor e Jennifer Connelly per American Pastoral

L’attore scozzese Ewan McGregor ha presentato a Roma, insieme alla bellissima Jennifer Connelly, il suo esordio alla regia American Pastoral, il film tratto dall’omonimo romanzo di Philip Roth. “Questa esperienza mi ha cambiato la vita – afferma McGregor – era una cosa che volevo fare da anni.  Mi hanno entusiasmato tutto il processo di creazione del film, dalla sceneggiatura alla post produzione, e soprattutto il rapporto con gli attori. Abbiamo costruito tutte le scene insieme, e non potrei essere più felice del risultato. Inoltre nella mia prima esperienza dietro la machina da presa ho scoperto tutto il lavoro che c’è dietro le quinte, i problemi con la troupe, e il rapporto col produttore. Il lavoro del regista è molto diverso da quello dell’attore, perché è prima di tutto gestionale, poi bisogna saper gestire le paure degli altri e tornare a casa con le proprie”.

Quindi come sottolinea McGregor per fare un buon film bisogna attingere dall’esperienza oltre che dall’immaginazione: “In 25 anni di carriera ho avuto la fortuna di lavorare con diversi registi e ho capito che ci sono cose che funzionano e cose non funzionano. Per esempio con Danny Boyle in Trainspotting mi sono formato come attore, e ricordo che lui aveva in grande considerazione il punto di vista degli attori, li osservava e cercava sempre di capire cosa stessero facendo. Un buon regista deve avere una grande personalità. E la riuscita di un film dipende molto dalla magia che si crea già dal primo set”.

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Al suo fianco per American Pastoral Ewan McGragor ha voluto Jennifer Connelly, che qui interpreta la moglie dell’attore e che ha brevemente parlato della sua esperienza sul set: “Il film esplora la generazione americana del dopoguerra che entra in collisione con quella dei suoi figli. Il mio personaggio non è molto simile a me, ma ciò che amo del mio lavoro è proprio passare del tempo nei panni di un personaggio che non mi assomiglia. E poi mi ha molto commosso il rapporto di Dawn con sua figlia, e il modo in cui gestisce lo scontro generazionale insieme agli eventi tragici che sconvolgono la vita di questa famiglia”.

 

Il traditore tipo, di Susanna White

«Mi uccideranno e uccideranno la mia famiglia, se lei non vorrà aiutarmi! Non ho nessun altro».

Il traditore tipo, di Susanna White, è un nuovo film tratto da un romanzo di spionaggio di John le Carré, “Our kind of traitor”, pubblicato nel 2010, dal quale ovviamente differisce per fornire ambientazioni diverse e nuovi elementi narrativi maggiormente cinematografici.

Perry Makepiece [Ewan McGregor], giovane ed annoiato insegnante di poetica a Oxford, è in vacanza a Marrakesh con la fidanzata, l’avvocato Gail Perkins [la Naomie Harris di Spectre e Skyfall], nel tentativo di farle metabolizzare una scappatella con una studentessa. In hotel conoscono Dmitrij Vladimirovic Krasnov [Stellan Skarsgård], detto “Dima”, un uomo d’affari russo, affabile e carismatico, amante della bella vita e del lusso sfrenato. Invitati ad una megafesta in casa per il compleanno della figlia, Perry e Gail vengono coinvolti da Dima come intermediari in una delicata contrattazione tra lui, «il riciclatore numero uno al mondo», come lui stesso si definisce, e l’MI6 britannico. Il riciclaggio internazionale di denaro sporco coinvolgerebbe parlamentari e uomini d’affari inglesi corrotti, in cambio chiede asilo per sé e la sua famiglia nel Regno Unito. Un’operazione delicata ma semplice a raccontarla e a Perry non passa neanche per un attimo nel cervello di negare il proprio aiuto e, di rimando, quello della moglie. Erano in vacanza per azzerare tutto, ritrovarsi e vivere un’avventura insieme, ma mai avrebbero pensato di diventare il fulcro di un intrigo internazionale.

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La sceneggiatura di Hossein Amini [Drive, I due volti di gennaio], porterà i protagonisti ad incontrarsi a Parigi e Berna, e a scontrarsi con la mafia russa sulle Alpi francesi e nei bassifondi di Londra, in un pericoloso viaggio che li porterà a stringere alleanze sul filo di lana con un agente segreto dell’MI6 [Damian Lewis] abbandonato a sé stesso dal governo britannico nel bel mezzo dell’operazione. Salvare Dima e la sua famiglia solo dopo aver ricevuto le informazioni necessarie per portare alla luce i segreti del traffico di denaro sporco, questo è il suo unico obiettivo, che mal si sposa con le buone intenzioni di Perry. C’è tutto quello che si richiede ad un ottimo film di azione con elementi tratti dal noir e dallo spionaggio: tempi adrenalinici, suspense e colpi di scena, conditi da spettacolari immagini catturate in 4k da un’affidabilissima ARRI Alexa e da una sorprendente Canon C500, coadiuvate da splendide lenti Leica che gestiscono alla perfezione le luci e i bagliori, per un risultato finale che su schermo in formato 2.35 fa una gran bella figura!

Il coinvolgimento di persone innocenti e ignare dei pericoli ricorda le trame di alcuni famosi film di Hitchcock. L’argomento principe è il riciclaggio di denaro sporco, reato ritenuto dallo scrittore inglese di estrema importanza per comprendere la criminalità organizzata e il suo rapporto con l’economia mondiale dopo la fine della guerra fredda. Inorgoglisce il fan italiano il fatto che consulente di le Carré per la stesura del romanzo sia stato lo studioso italiano Federico Varese, docente di criminologia a Oxford ed esperto di mafia russa.

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«L’aspettativa è alta quando si tratta di fare un film tratto da un’opera di Le Carré!» afferma la regista Susanna White, che se la cava benissimo alla sua prima volta al cinema con la trasposizione di un romanzo di tale livello, dopo Tata Matilda e il grande botto e vari episodi di serie tv. Non perdetevi l’incipit in stile Il padrino con un montaggio alternato di un’esibizione di danza classica al Teatro Bol’šoj [Carlos Acosta] e l’esecuzione di un altro riciclatore di denaro e della sua famiglia.

Musiche curate da Marcelo Zarvos [Rock the Kasbah, Hollywoodland].

Mortdecai in DVD

Riuscirà Charlie Mortdecai (Johnny Depp) a gestire un branco di russi inferociti, i servizi segreti inglesi capitanati dall’ispettore Martland (Ewan McGregor), una moglie dalle gambe chilometriche (Gwyneth Paltrow) ed un terrorista internazionale? In giro per il mondo e supportato dal suo fido maggiordomo – guardia del corpo Jock (Paul Bettany), armato solo del suo fascino e della sua bellezza, Charlie intraprenderà una corsa contro il tempo per riuscire a recuperare un Goya rubato che si dice contenga il codice per accedere ad un conto bancario in cui era stato depositato l’oro dei Nazisti. Innamorato della sua incantevole moglie, ma anche del lusso più sfrenato, del brandy e dei suoi baffi, Charlie Mortdecai non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere quello che vuole.

McGragor e Palthrow

Pur nella sua piattezza, Mortdecai non è il peggior film mai fatto. C’è ben di peggio. Il film di David Koepp, sceneggiatore di punta di Hollywood che ha già diretto Depp in Secret Window, è un vuoto esercizio di stile sul tema “action-comedy” con un immaginario sospeso tra Indiana Jones (la scena iniziale rifà smaccatamente Il tempio maledetto), James Bond e La pantera rosa, che vorrebbe essere un omaggio finemente intellettuale a quel tipo di cinema ma finisce per far sorridere solo quando cala le brache nelle gag più scatologiche (in particolare quelle legate al vomito). Ma ha i suoi momenti, isolati sprazzi di humour dettato da un cast che sicuramente ha bravura e tempi comici da vendere. Parliamo di gente come Ewan McGregor, Gwyneth Paltrow (meno algida del solito), ma soprattutto della sorpresa Paul Bettany. Non che la bravura di Bettany sia una sorpresa, lo è se mai la sua irresistibile carica umoristica, la faccia seria con cui attraversa indenne sparatorie e inseguimenti portandosi a letto con nonchalance una sfilza di donne bellissime. Bettany è davvero la cosa migliore del film e il motore di tutte le gag più riuscite. E poi c’è Depp.

Deep e Bettany

Depp è bravo, questo non si discute. In un paio di momenti riesce a far intravvedere le sue qualità migliori, ma poi le affoga tra mille amenità. Sembra quasi che ormai quel suo stile affettato e isterico sia parte dei contratti che firma, per quanto è incapace di lasciarselo alle spalle. Mortdecai è allo stesso tempo la summa di tutto questo e il punto di non ritorno, in cui anche la sua poca verve residua lascia il passo al piattume, in cui la bilancia si sporge definitivamente sul lato della noia. Morale della favola: lo abbiamo visto talmente tante volte in questo stesso, identico ruolo che siano stufi, e Mortdecai ce lo prova una volta per tutte.

IL DVD

Mortdecai DVD

REGIA: David Koepp INTERPRETI: Johnny Depp, Gwyneth Paltrow, Paul Bettany, Ewan McGregor, Olivia Munn TITOLO ORIGINALE: Mortdecai GENERE: Azione, Commedia, Thriller, Spionaggio DURATA: 106′ ORIGINE: USA, 2015 LINGUE: Italiano, Inglese SOTTOTITOLI: Italiano EXTRA: Trailer, Making of, Interviste, B-roll DISTRIBUZIONE: Koch Media

Il DVD di Mortdecai, distribuito dalla Koch Mediae e disponibile in Italia dal 2 luglio 2015, si dimostra in linea con l’atmosfera scelta da Koepp all’interno della sua pellicola: una grafica quasi sognante, un sottofondo musicale avventuroso, un menu intuitivo e un ricco bagaglio di contenuti speciali (analoghi alla versione in Blue-Ray).

Accanto al trailer del film troviamo le interviste a tutti i protagonisti del fiilm, al regista, allo sceneggiatore Eric Aronson e al produttore Christi Dembrowski che, pur in un montaggio troppo frettoloso (domande e risposte brevissime, a volte anche di pochi secondi) riescono a far luce sui retroscena di un film che appare (inevitabilmente) come un capolavoro. Interessante il corposo B-roll e un po’ ridondante il making of, frutto di un taglia e cuci tra i contenuti di interviste e scene già viste nelle due sezioni precedenti.