Ballerina, di Eric Summer

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Guai a chi dice che i sogni sono per i pivelli e che diventare grandi vuol dire smettere di sognare e prendere atto della realtà, perchè niente e impossibile se ci si impegna con fatica per raggiungere i propri obiettivi. Prova ne è la storia di Félicie e del suo inseparabile amico Victor, entrambi senza casa e senza genitori, ma ricchi di speranza per il futuro. Il più grande sogno di Félicie è quello di diventare ballerina e danzare all’Opera di Parigi, mentre Victor vuole diventare un grande inventore. Ma nonostante le loro straordinarie capacità, non possono far nulla di tutto questo fino a che rimangono nel loro orfanotrofio disperso tra le campagne della Bretagna, per cui l’unica possibilità è fuggire nottetempo per raggiungere la bella Parigi.

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Armati di coraggio i due ragazzi portano a termine il piano, e dopo un rocambolesco inseguimento riescono a sfuggire alle grinfie del custode dell’orfanotrofio e ad arrivare nel luogo dove tutto è possibile, la città dell’arte e dell’amore, dove Gustave Eiffel sta costruendo la sua meravigliosa torre, e all’Opera si sta tenendo un’audizione per giovani ballerine talentuose per assegnare il ruolo di Clara nello Schiaccianoci. Questo è il momento della svolta per Félicie e Victor, il momento in cui il loro futuro e nelle loro mani, ma la speranza di farcela è talmente flebile che basta un passo falso per fallire.

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Félicie per partecipare all’audizione ruba l’identità di Camille, una ragazzina ricca e viziata, che si allena da anni per questa parte, mentre Victor si fa assumere come garzone nel laboratorio di Gustave Eiffel, ma i due anatroccoli hanno molta strada da fare e molti nemici da affrontare prima di diventare cigni. Sul loro cammino troveranno molti ostacoli, ma anche molti amici preziosi, come Odette, che insegna a Félicie a diventare una vera ballerina, l’insegnante di ballo dell’Opera Mérante e il cicciottello Mathurin, spalla comica di Victor.

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Gli ingredienti per creare la fiaba perfetta ci sono tutti nel film d’animazione diretto da Eric Summer, in cui i personaggi seguono un percorso di crescita graduale, supportati come da tradizione da aiutanti e antagonisti archetipici, come la madre di Camille, Régine Le Haut, che qui ha la funzione di strega cattiva, in contrapposizione ad Odette, che con il suo buon cuore trasforma il sogno di Félicie in realtà. Ed è proprio grazie a questa narrazione morbida e rassicurante che Summer riesce a realizzare un gioiello d’animazione senza tempo, che porta in scena paure, speranze e frustrazioni di due ragazzi pieni di talento, disposti a qualunque sacrificio pur di vedere realizzati i propri sogni. Una storia non molto diversa da La La Land, il musical di Damien Chazelle che ha incantato il mondo, solo che la narrazione di Ballerina è ad altezza di bambino, più semplice e a tratti naive, ma non meno ricca di emozioni. Un’opera riuscitissima insomma e incredibilmente attuale, in cui si riconosceranno tutti, ma proprio tutti, e non potranno fare a meno di perdersi nel mondo di sogno delle vie di Parigi insieme ai protagonisti.

 

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