Everyday Rebellion, di Arash e Arman T. Riahi

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Il mondo intero è indignato e preoccupato per il panorama politico, economico e sociale che si sta delineando in tutto il mondo. I focolai di rivoluzione si accendono nelle forme più svariate. C’è chi accarezza la violenza come unica risposta necessaria alla violenza dei governi accentratori che esiliano, torturano e uccidono e violano i diritti umani, e c’è chi tenta di colpire al cuore la dittatura sociale usando il proprio corpo come unica arma auspicabile. Everyday Rebellion celebra le proteste creative e non-violente che hanno dato vita a movimenti pacifici e politicamente devastanti come le Femen in Ucraina, il Movimento spagnolo 15M, Occupy Wall Street e la Primavera Araba, proponendo un progetto comune di rivolta silenziosa per cambiare il mondo con la forza della pace.

Centinaia di palline colorate, traboccanti di slogan sulla libertà, saltellano lungo la scalinata che costeggia la casa di Assad in Siria. Sono inarrestabili come il desiderio di rivoluzione e cambiamento verso un governo dittatoriale che soffoca il suo popolo. Le forze di polizia rincorrono le palline, tentano di arginare l’esplosione creativa dei sovversivi per riportare l’ordine, ma non fanno altro che esibirsi in un siparietto poco dignitoso. I palloncini scoppiano in volo, sprigionando migliaia di volantini, e l’acqua delle fontane è rossa come il sangue che scorre per le strade della Siria, mentre nello stesso istante migliaia di persone illuminano le notti iraniane accendendo e spengono la luce come segno di dissenso. Non si può essere arrestati per questo, la rivoluzione creativa non-violenta è immune alla legge ma non meno efficace e provocativa, e si fonda proprio sulla capacità di provocare e ridicolizzare il governo, senza usare la forza contro gli individui.

I manifestanti-clown che occupano Wall Street zompettando nel centro economico mondiale, facendosi beffa dei colletti bianchi e dell’austerità delle cattedrali del denaro non compiono atti criminali, ma occupano con il loro corpo e con le loro voci un luogo uno spazio comune, per manifestare il loro dissenso verso la morsa del debito che soffoca i cittadini. Allo stesso modo i fratelli spagnoli del Movimento 15 M riempiono le piazze di Madrid per combattere a favore dell’inalienabile diritto alla casa, al lavoro, alla cultura, alla salute, a una vita dignitosa e libera. Sono giovani senza speranza e anziani disperati, testimoni indignati di una politica che mette in secondo piano il benessere dei cittadini ed è costantemente ripiegata su se stessa, noncurante di un mondo che sta cadendo a pezzi sotto i colpi delle classi dominanti.

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La dittatura soffoca le voci degli attivisti a colpi di manganello, li minaccia e li isola socialmente con la complicità della Chiesa. Da oriente a occidente i carri armati schiacciano i fiori dei pacifisti, che nonostante tutto continuano a urlare il proprio dissenso e a usare il proprio corpo per occupare gli spazi e rimanere abbarbicati alle proprie idee come radici nel terreno. Le attiviste ucraine, le Femen, famose in tutto il mondo per i loro atti di protesta dissacranti contro l’egemonia del patriarcato, le dittature e l’ipocrisia della Chiesa, si fanno colonne del loro ideale, salde e a seno nudo davanti ai simboli del potere. Non sorridono e non ammiccano ai passanti, il loro obiettivo non è attirare gli sguardi sui loro corpi nudi, ma attirare lo sguardo del mondo sul coraggio di ribellarsi al potere della dittatura, manifestando il diritto ad essere donne politicamente impegnate, contro un mondo patriarcale che vuole relegarle al silenzio nelle cucine.

Everyday Rebellion racconta, attraverso le immagini e il materiale  raccolto sul campo di “battaglia” da chi era nel cuore della rivolta, il modo in cui gli attivisti di ogni parte del mondo usano il proprio corpo come strumento di lotta politica, elaborando tattiche di rivolta sempre diverse, che spiazzano la dittatura, lasciandola inerme verso una ribellione dilagante e non violenta, che si diffonde attraverso il web e i media con le immagini, le testimonianze e i frammenti di un mondo che non vuole cedere. I movimenti sono diversi, così come gli ideali per cui combattono, ma ciò che li accomuna è il desiderio di attirare l’attenzione e di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone all’azione. Bisogna svegliarsi, attivarsi e unirsi per cambiare insieme il mondo. Il nostro corpo e gli infiniti modi con cui possiamo usarlo è l’arma più potente di cui disponiamo, e abbiamo il dovere di scendere in campo e ribellarci, ogni giorno.

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