Diretto dalla regista francese Anne Fontaine, la commedia Gemma Bovery, che ieri ha inaugurato la 32° edizione del Torino Film Festival, trae ispirazione dalla graphic novel del 1999 di Posy Simmonds, già autrice di Tamara Drewe, da cui è stato tratto un film nel 2010. Il film racconta le fantasiose e audaci avventure sentimentali dell’inglese Gemma Arterton, costruite ad arte per fuggire dalla tediosa quotidianità di un villaggio della Normandia.
La storia si svolge interamente in un paesino francese in cui la vita è scandita dai soliti ritmi: il caffè del mattino, il mercato, il pane appena sfornato. Il panettiere Joubert è proprio la perfetta incarnazione della tranquillità del villaggio; non più giovane, si è convinto di essere al riparo dagli impulsi della giovinezza. Ma le sue convinzioni sono smentite dall’arrivo in paese del signor Bovery e della sua giovane moglie, l’inglese Gemma, dotata di una sensualità e un’inquietudine in grado di sconvolgere il maturo panettiere.
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