A Johannesburg nel 2016 la vita non è più sicura. La metropoli sudafricana è assediata da numerose bande criminali e la polizia è costretta a trovare una soluzione estrema per fare fronte al numero di crimini continui che sconvolgono la città, ingaggiando una sezione di robot umanoidi costruiti dalla Tetravaal, ambiziosa società di armi tecnologicamente avanzate. L’ideatore di questo copro di polizia robotico è Deon Wilson (Dev Patel), giovane ingegnere appassionato di intelligenza artificiale. Il suo sogno è quello di dotare le sue creature di una coscienza “umana” e dopo notti insonni riesce a trovare il giusto algoritmo per la realizzazione del progetto. Michelle Bradley (Sigourney Weaver), presidente della Tetravaal, non condivide la sua stessa passione, interessata a un progresso tecnologico esclusivamente se accompagnato da un ritorno economico. Della visione della presidentessa ne fa le spese anche Vincent Moore (Hugh Jackman), ex militare che vorrebbe boicottare i robot a favore di una macchina da guerra manovrabile dall’uomo. Quando Deon ha la possibilità di testare la sua invenzione su un robot difettoso e destinato al macero, un gruppo di delinquenti interviene complicando il quadro. Venuti in possesso di Chappie, l’umanoide intelligente e perfezionato, lo includeranno nei loro piani criminali. Come reagirà un robot-bambino di fronte a una vita violenta e perversa?
C’è ancora una volta un cortometraggio dietro a Humandroid, l’ultimo film di Neill Blomkamp. Se il suo esordio, District 9, era tratto da un corto di 3 anni precedenti (Alive in Johannesburg) dietro Humandroid c’è Tetravaal, cortometraggio girato in forma di trailer che risale addirittura al 2004. Humadroid è fantascienza che predilige nettamente il fantastico allo scientifico, una che rifiuta ogni possibile base tecnica e plausibile per spalleggiarsi con il favolistico. C’è più di uno scivolone in questo film di certo non preciso e inesorabile come District 9: sembra che Blomkamp, pur ambientando e girando sempre in Sudafrica, si sia trasferito con la testa a Hollywood, abbia cioè quietato lo spirito sovversivo che animava i suoi film precedenti preferendogli i più consueti conflitti da cinema di grande incasso e le tenerezze più bieche. Humandroid non punta più ad indignare quindi ma ad intenerire, forse commuovere, girando dalle parti del prevedibile. Gli ammiccamenti sono difatti molteplici, il che non è chiaramente un male di per sé: Blade Runner e Robocop per restare al cinema, ma anche Pinocchio di Collodi. Citazioni che contribuiscono più che altro a farsi un’idea di quanto complesse siano le dinamiche trattate, che nel film vengono invece ridimensionate all’inverosimile, pressoché vanificate. L’innegabile buon occhio di Blomkamp si ferma ad un ritmo incalzante, ad alcune scene d’azione costruite con criterio ma non sorrette da un impianto narrativo convincente. Nel finale tuttavia accade qualcosa di inusuale. In un ribaltamento che ricorda moltissimo la parte migliore di District 9 emerge il cuore di un film che ci ha messo quasi tutta la sua durata per scrollarsi di dosso il desiderio di andare incontro ai gusti del pubblico ad ogni costo.
IL DVD
REGIA: Neill Blomkamp INTERPRETI: Dev Patel, Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Jose Pablo Cantillo, Yolandi Visser, Watkin Tudor Jones, Sharlto Copley TITOLO ORIGINALE: Chappie GENERE: Azione, Thriller, Fantascienza DURATA: 115′ ORIGINE: USA, Messico, Sudafrica, 2015 LINGUE: Italiano, Inglese, catalano, Spagnolo, Turco, Ungherese SOTTOTITOLI: Italiano, Inglese, catalano, Danese, Ebraico, Finlandese, Norvegese, Rumeno, Spagnolo, Svedese, Turco, Ungherese EXTRA: Trailer di The Intruders e Elysium, We are Tetravaal DISTRIBUZIONE: Sony Pictures
La musica di Hans Zimmer (Interstellar, Inception, Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza tra gli altri), la presenza nel ruolo dell’antagonista di Hugh Jackman in versione bullo australiano e quella di Sigourney Weaver nel piccolissimo e stereotipato ruolo dello spietato industriale che guarda solo al profitto non si innestano naturalmente nel corpo di Humandroid, come facevano invece i volti/corpi di Matt Damon e Jodie Foster in Elysium, ma contribuiscono loro malgrado a dare al film un effetto di “normalizzazione”. I veri protagonisti stavolta sono altri: l’invisibile Sharlto Copley, che ha offerto una grande performance fisica, dando credibilità umana a Chappie, l’ottimo Dev Patel e soprattutto duo rap sudafricano Die Antwoord, formato da Ninja e Yo-Landi Vi$$er, nel ruolo dei genitori adottivi del robot ragazzino: le loro scene con questo figlio metallico da educare con pazienza e tenerezza o da sfruttare e ingannare, il cuore del film e la sua parte migliore, che ne fanno una versione blomkampiana di Pinocchio.
Nella confezione di questo giocattolo intelligente vengono sfiorati anche temi importanti come i rapporti genitori/figli, il libero arbitrio, l’etica della scienza e i progressi della robotica, ma manca l’afflato sociale che animava i primi film del regista. Spettacolari come al solito le scene d’azione, rappresentate con un realismo che riesce a farci sospendere l’incredulità, a partire dall’indovinato design di Chappie col particolare delle orecchie che aggiungono espressività a un volto in apparenza incapace di mostrare emozioni.
Tra i contenuti Extra troviamo due trailer, quello di Elysium (altro film di Neill Blomkamp ) e quello di The Intruders, film prodotto e distribuito dalla Sony Pictures. Unico contenuto legato al film è il “documentario” We are Tetravaal, un making of realizzato dall’interno, con gli occhi degli attori e del regista. Interessante perché fa comprendere con efficacia il modus operandi di regia che spesso taglia alcune scene per esigenze di storia; poco incisive, invece, le interviste.