Roma città morta, di Luca Marengo e Giacomo Bevilacqua

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Multiplayer Edizioni presenta Roma città morta, l’apocalisse zombie vista con gli occhi di Luca Marengo e Giacomo Bevilacqua e documentata attraverso il loro incredibile diario di viaggio illustrato.

Silenzio. Un silenzio surreale avvolge la città sotto assedio. Roma è morta, o forse lo è sempre stata, solo che non sapeva di esserlo. L’epidemia ha inghiottito rapidamente il caos, e le orde di morti hanno preso il posto di quelle di zombie metropolitani, che in passato intasavano le strade, i mezzi pubblici e gli uffici, ondeggiando in stato catatonico e soffocando senza pietà i vagoni compressi della metro. La città eterna è stata fatta a pezzi.
Lo sfarzo, la storia, e persino lo sciame di turisti urlanti che rallegravano le vie del centro è stato cancellato dall’epidemia. Anche il Vaticano ha preso il volo verso mete più sicure, mentre quello che resta dei dei monumenti, delle chiese e dei ponti che incorniciano il Tevere è stato pesantemente puntellato dai sopravvissuti per essere preservato il più a lungo possibile. Il resto della città è ridotta in polvere. Ma se a un primo sguardo tutto sembra diverso da come era, guardando con attenzione gli zombie che oggi infestano Roma, sembra quasi di scorgere i volti familiari di coloro che un tempo, congelati nel loro stato di apatia, si illudevano di essere vivi, e che ora sono a caccia di carne fresca da sbranare, per prolungare una vita già in avanzato stato di decomposizione.

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Testimoni designati di questa apocalisse zombie sono lo scrittore Luca Marengo e il fumettista Giacomo Keison Bevilacqua, che hanno l’ingrato compito di attraversare Roma, o ciò che ne resta, per documentare lo stato di devastazione fisica ed emotiva in cui si trova la città. I disegni di Keison fotografano la città, la desolazione dei quartieri e la violenza inaudita che gli si para davanti, ma soprattutto i sopravvissuti armati fino ai denti, che continuano a difendere il loro territorio a costo della vita, mentre il testo di Marengo guarda il campo di battaglia, si nutre del sangue delle vittime e dei racconti dei sopravvissuti, entra nei fortini e affronta gli zombie faccia a faccia. I più pavidi sono fuggiti subito, prime tra tutte le personalità di spicco della Chiesa e della politica, i più sprovveduti sono diventati carne fresca per zombie in poche ore, ma pochi guerrieri coraggiosi sono rimasti a sfidare la morte nel focolaio dell’epidemia, ed è solo grazie a loro che oggi esiste Roma città morta. 

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Keison e Marengo sono tra i pochi letterati-guerrieri che hanno imbracciato le armi per difendere la città, e che hanno abbastanza coraggio da sfidare gli zombie a viso aperto con gli strumenti che gli sono più congeniali, utilizzando la matita non solo per documentare l’apocalisse zombie ma, in casi eccezionali, anche per cavare gli occhi alle creature fameliche che vogliono trascinarli nel loro inferno di apatia. Roma città morta è il loro diario di viaggio, surreale e cupo, ma  incredibilmente familiare all’orrore di chi respira quotidianamente l’aria di questa città in decomposizione, che vista attraverso la lente distopica dell’epidemia zombie sembra più reale che mai. Forse l’apocalisse è già iniziata.

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