Steamfest: il passato visto dal futuro

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Esiste un mondo in cui le donne non hanno mai smesso di indossare gonne che sfiorano il terreno e bustini di cuoio che gli strizzano la vita fino a togliergli il respiro, e gli uomini fanno a gara ad inventare gli oggetti più fantasiosi, per accaparrarsi l’attenzione dei visitatori alle fiere della creatività. Esiste un mondo in cui i personaggi dei racconti d’avventura non sono più relegati alla fantasia, ma si incontrano e si scontrano con armi anacronistiche opportunamente potenziate con una tecnologia postmoderna. Esiste un mondo che gira attorno agli ingranaggi vittoriani con la stessa velocità del XXI secolo, ma che continua a combattere i mostri del passato, ignorando le minacce del presente.

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Questo è lo straordinario mondo dello Steampunk, una dimensione ucronica che applica i codici moderni alla letteratura ottocentesca, e li declina in una varietà inimmaginabile di generi diversi, che oscillano dal fumetto, alla musica, dalla moda al cinema, fino a raggiungere scenari inaspettati come il vecchio West o epiche battaglie post-apocalittiche. Ad oggi lo Steampunk conta milioni di seguaci in tutto il mondo, che interpretano questa sottocultura senza mettere limiti alla fantasia, facendone un vero e proprio stile di vita, in cui la tecnologia del vapore si fonde alla perfezione con i supereroi Marvel, così come con i videogiochi di ultima generazione, e i mostri lovecraftiani dominano il mondo incondizionati.

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Dall’idea di riunire in un unico luogo appassionati ed esperti del settore e di respirare, anche solo per qualche ora, queste atmosfere ai confini della realtà nasce lo Steamfest di Roma, il più grande festival dedicato allo Steampunk di tutta Europa, che dall’11 al 13 settembre ha chiamato a raccolta nella Città dell’Altra Economia di Testaccio oltre diecimila appassionati, tra artigiani, operatori teatrali, giocatori di ruolo e cosplayer.

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Un fitto programma di conferenze, workshop ed esibizioni musicali ha animato la manifestazione, lasciando gli avventori senza fiato davanti alle straordinarie creazioni dei modellisti e alla ricchezza degli abiti d’epoca, finemente decorati con ingranaggi e tentacoli mostruosi, quasi a ricordare come sarebbe stato il mondo che conosciamo se il tempo si fosse fermato ad un’epoca in cui l’uomo metteva la tecnologia al servizio della sua fantasia e lasciava la mente libera di fluire tra le crepe della conoscenza, attraverso universi inenarrabili.

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