A Thousand Times Good Night

Good Kill – Il Trailer

GOOD KILL: ETHAN HAWKE PILOTA DI DRONI.

Arriva nelle sale italiane il 25 febbraio distribuito da Barter Entertainment l’ultimo film diretto da Andrew Niccol (Gattaca, In Time), con Ethan Hawke nel ruolo di protagonista. Good Kill racconta la storia del Maggiore Tommy Egan, un pilota di caccia con una lunga esperienza sul campo in Afghanistan e Iraq. La precisione, l’attenzione ma anche la paura e l’adrenalina caratterizzano le giornate dell’uomo che, ad un certo punto, si trova costretto a rivoluzionare le sue abitudini. Dagli aerei e dai cieli oltreoceano, Tommy si troverà a lavorare a pochi km di distanza dalla sua casa e dalla sua famiglia a Las Vegas, in un cubicolo comodo e accogliente, a pilotare aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente noti come droni.

Good Kill, espressione nota tra i militari americani, rappresenta a tutto tondo il tormento dell’uomo causato da uno strumento che lo aliena dalla realtà, che procura in lui dilemmi di tipo etico e morale, che uccide a distanza, freddamente e senza nessun tipo di percezione. Ambientato nel momento di picco della guerra fatta con i droni, il film porta alla luce un problema tristemente attuale attraverso la storia personale – tratta da una storia vera – di Tommy e della sua famiglia. Good Kill, dopo essere stato presentato alla scorsa Mostra d’arte cinematografica di Venezia, arriverà nelle sale italiane il prossimo giovedì 25 febbraio 2016 con Barter Entertainment.

Accanto a Ethan Hawke, nel cast anche Bruce Greenwood, January Jones, Zoë Kravitz e Jake Abel.

Fiuggi Film Festival – A Thousand Times Good Night, di Erik Poppe

Rebecca è sempre in prima linea nel cuore dei conflitti umani, negli accampamenti alla deriva del mondo come sui campi di battaglia più caldi, e il suo unico obiettivo è turbare l’Occidente indifferente, attrarre l’attenzione degli spettatori distratti, che sfogliano le pagine di gossip sorseggiando il caffè, e spingerli all’azione. Questa volta sta disegnando il ritratto di una giovanissima attentatrice suicida, che si sta preparando per il suo ultimo viaggio verso il centro di Kabul. Il suo corpo viene lavato con cura e accarezzato dalle sue sorelle come quello di una dea, vestito con cura con un ordigno artigianale, e pronto ad esplodere nel quartiere più popolato della città. A costo della vita, Rebecca segue la donna fino in fondo alla sua missione, per catturare gli ultimi istanti della sua vita ma, quando la bomba esplode, la morte la inghiotte.

Al suo risveglio, l’incubo si dissolve nello sguardo del marito e delle sue figlie, che per mesi l’hanno aspettata a casa con il cuore in gola, pronti a ricevere da un momento all’altro la notizia della sua morte. Rebecca torna a casa con il corpo e la mente a pezzi. Il ritmo della vita familiare scorre lento, troppo lento per una che come lei trae nutrimento dall’azione frenetica, e quando arriva la chiamata per la prossima missione si trova di fronte alla scelta più difficile della sua vita: da una parte il suo lavoro di fotoreporter di guerra, dall’altra la sua famiglia.

L’occhio di Rebecca, unito alla sua straordinaria sensibilità, le permette di salvare un numero infinito di vite attraverso le sue fotografie, ma Erik Poppe mette in contrapposizione questo dono così prezioso con la responsabilità di una madre verso la propria famiglia. Che valore ha l’amore esclusivo per i figli rispetto all’amore universale? A Thousand Times Good Night si interroga costantemente sul coraggio di scegliere, e di seguire la strada per la quale si è nati senza guardarsi indietro, a costo di restare soli e di far soffrire chi resta a casa ad aspettare. Poppe non prende una posizione, ma si limita a mostrare l’essere umano al suo stato più puro, con un occhio talvolta crudele, ma abbastanza espressivo da scuotere le coscienza dello spettatore con pochi, brevi scatti.