Alessandro Siani

Mister Felicità, di Alessandro Siani

Il 2017 si apre con Mister Felicità, la commedia di Alessandro Siani che ha deciso di evitare il periodo natalizio, già ingolfato da una eccessiva presenza di film a tema, per prendersi la fetta di pubblico che negli anni passati era stato di Leonardo Pieraccioni. Non un film per tutta la famiglia quindi, ma per le giovani coppie innamorati. Siani può, infatti, contare sulla sua giovinezza che gli permette di raccontare storie d’amore, come protagonista. Un aspetto da non sottovalutare e che negli anni passati ha fatto la fortuna di tanti film natalizi.

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Mister Felicità, diretto dallo stesso Alessandro Siani, qui alla sua terza regia, e scritto da Fabio Bonifaci, vero talento della sceneggiatura italiana e già autore di Il Principe Abusivo, rientra in quell’universo di favola che il comico napoletano, in modo volontario o involontario, porta avanti. L’umorismo qui è generato dall’inserimento di un elemento esterno, ovvero lo stesso Siani che, nonostante la sua inettitudine iniziale, riesce grazie al suo buon cuore a farmi amare da tutti e a risolvere la situazione. Alessandro Siani pesca infatti dallo stesso pubblico del primo Pieraccioni, ma Mister Felicità ha un debito maggiore con Acqua e Sapone di Carlo Verdone, che con questo film condivide, nella parte iniziale, la struttura.

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Non a caso tutta la vicenda gira attorno a Martino (Alessandro Siani) che, per aiutare la sorella (Cristiana Dell’Anna) vittima di un incidente, si finge l’assistente del dottor Gioia (Diego Abatantuono) un mental coach. Il suo inganno lo porterà ad occuparsi di Arianna (Elena Cucci), una campionessa di pattinaggio sul ghiaccio che ha deciso di ritirarsi in seguito ad un incidente. Arianna scoprirà ben presto l’inganno di Martino, e sfrutterà la situazione a suo vantaggio.

Nonostante le evidenti similitudini con il film di Verdone, Siani se ne si discosta, sia per una maggiore leggerezza nei toni che per un secondo tempo più romantico e più in linea con quanto già mostrato in Il principe Abusivo. Siani prova anche una nuova direzione comica, meno verbale e più fisica rispetto a quanto fatto in passato, che appare come un elemento estraneo alla sua comicità, ma alla fine non risulta mai fastidioso. Non un film per famiglie dunque, ma sicuramente, tra quelli italiani, quello consigliato per le coppie innamorate.

Il piccolo principe di Mark Osborne: ecco il trailer ufficiale

«Un tempo lontano, quando avevo sei anni…» Inizia così una storia universale, una favola senza tempo che è diventata un film attesissimo. Il 1° gennaio, infatti, uscirà finalmente anche in Italia Il piccolo principe.

Tratto dall’omonimo romanzo di Antoine de Saint-Exupéry e diretto da Mark Osborne, uno dei registi di Kung Fu Panda, il film racconta la storia dal punto di vista di Prodigy, una ragazzina intraprendente che ha una madre in carriera che le ha organizzato la vita fino all’ultimo secondo con il solo scopo di entrare in una prestigiosa facoltà. Durante l’estate, però, Prodigy si distrae dal programma impostole grazie al vicino di casa, un vecchio e strampalato ex-aviatore che inizia a raccontarle la storia del “piccolo principe”, un ragazzino che lui stesso avrebbe incontrato anni prima in pieno deserto dopo che il suo aereo cadde. Quando l’aviatore finisce in ospedale a causa di un incidente prima di poter finire il racconto, Prodigy lo va a trovare, ma rimasta delusa dal finale, inizierà una rocambolesca avventura per trovare nuovi percorsi. Riuscirà a cambiare il corso della storia?

Per la versione italiana hanno prestato la voce grandi personaggi del cinema italiano: Toni Servillo (l’Aviatore), Paola Cortellesi (la Mamma), Stefano Accorsi (la Volpe), Micaela Ramazzotti (la Rosa), Alessandro Gassmann (il Serpente), Giuseppe Battiston (l’Uomo d’affari), Pif (il Re), Angelo Pintus (il Signor Principe) e Alessandro Siani (il Vanitoso).

Ecco il trailer ufficiale in italiano de Il piccolo principe.

I rimandi allegorici e il carattere näif dei disegni sono rimasti inalterati rispetto al romanzo ed il film è fedele anche alla morale che osserva l’incapacità degli adulti di andare oltre l’apparenza e immedesimarsi in un mondo, quello dell’infanzia, capace di emozionarsi per ogni cosa.
«Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi».

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