“Banane” è il secondo appuntamento del percorso monografico che il Teatro dell’Orologio dedica alla compagnia Teatrodilina, vincitrice del Festival Troia Teatro 2015 con lo spettacolo “Zigulì” e finalista del premio In-Box 2013 e 2015.
La scena è semplice, misera, povera come le tasche dei protagonisti. La scacchiera gialla e nera è un mondo in movimento che si compone di qualche cassa di plastica e di sentieri che si dipanano nel buio, quando gli occhi degli spettatori indagano curiosi e incerti. “Banane”, opera di Francesco Lagi interpretata da Francesco Colella, Leonardo Maddalena, Aurora Peres e Mariano Pirrello, è un patchwork di scene al pari della damiera su cui si svolge. I quaranta sketch dal sapore dolceamaro emergono dall’ombra e nell’ombra muoiono, componendo una storia dal taglio cinematografico e dall’orizzonte possibile.
L’arrivo a Roma di Palma, ragazza leccese, è l’input iniziale perché le esistenze lineari di suo cugino Pino e del suo amico Elio inizino a piegarsi, deviando dal binario morto in cui si sono arenate. Da lì alla partenza finale, c’è un viaggio in macchina rimandato da tempo, occasioni perse e decisioni sbagliate, rimpianti e rimorsi che pavimentano le vite dei quattro protagonisti, rendendole scivolose come bucce di banane. Ci si accorge allora che quella scacchiera gialla e nera è la stessa su cui ci si muove quotidianamente, tutti. Un campo minato e un prato fiorito che coesistono, mutando ad ogni passo e mettendo alla prova la nostra resilienza.
Le vite dei protagonisti perdono la linearità nel momento stesso in cui tentano di raggiungere la felicità, sottoposte alle curve e ai tamponamenti che ammaccano le ossa e il cuore. E quando si rendono conto che la felicità è una proiezione distante, non gli resta che partire, rimettersi in movimento e valicare i confini della piccola damiera in cui si erano autoconfinati. “Banane” è uno spettacolo che profuma di realtà e che porta con sé storie condivise e vite che sfiorano le nostre.