Il regista sassarese Bonifacio Angus mostra attraverso la quotidianità di una cittadina di provincia il volto di un’Italia disgregata dalla disoccupazione, dall’incomunicabilità, e dalla solitudine di un vuoto esistenziale talmente forte da soffocare qualunque aspirazione di rinascita.
Dopo aver sfidato i venti contrari e un mare di porte che non si sono mai aperte, Perfidia ha toccato terra e, grazie a Movie Factory e Il Monello Film, ha visto materializzarsi sul grande schermo del Festival del Cinema di Locarno l’intensità dei colori e della verità che trasparivano già dalla prima lettura della sceneggiatura. Nato da ricordi di situazioni vissute e immaginate, il film di Bonifacio Angus racconta una storia semplice e straordinariamente umana, in cui padre e figlio si ritrovano e si riconoscono dopo la morte della madre, in un mondo senza speranza in cui le giornate si consumano nel grigiore dei bar di periferia.
Nel vuoto culturale dilagante della provincia sarda, in cui la disoccupazione giovanile non lascia spazio ai sogni e l’aspirazione più grande diventa quella della banale normalità, la quotidianità è talmente stagnante da portare alla follia. Qui il cinema di Bonifacio Angus coglie, con la tenerezza e la violenza che lo contraddistinguono, l’umanità in tutta la sua pienezza, descrivendo la moltitudine dei comportamenti umani e i momenti irripetibili in cui le emozioni culminano nella follia.