Kristen Bell

Bad moms – Mamme molto cattive, di Jon Lucas e Scott Moore

Bad moms è una frizzante commedia diretta da Jon Lucas e Scott Moore, i registi di Wanted, I guardiani della notte, I guardiani del giorno, ma soprattutto del gigionesco Abraham Lincoln: Vampire Hunter. Passati alla storia più che altro per aver scritto le trionfali sceneggiature che sono alla base di successi come la saga di The Hangover, meglio conosciuto in Italia con il titolo Una notte da leoni, o la piacevole rivisitazione del Canto di Natale di Dickens realizzata in occasione de La rivolta delle ex, Lucas e Moore si cimentano stavolta in qualcosa di più profondo, nonostante lo spunto di partenza sia indissolubilmente legato ad una partitura comica, che procede con passi studiati, dallo slapstick style alla satira più sottile.

«Leggendo la sceneggiatura, si potrebbe pensare che sia stata scritta da una donna, ma parlando con Jon e Scott, ci si rende conto che è un omaggio alle loro mogli» afferma Mila Kunis, mentre Moore confessa: «sgobbano tutto il giorno, mentre noi lavoriamo da casa, davanti al nostro computer. Stanno in giro, accompagnano i bambini, preparano il pranzo… C’è un sacco di materiale drammatico alle spalle, il che è un terreno fertile per la commedia».

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Amy [Mila Kunis], mamma lavoratrice, infaticabile, estremamente stressata, cerca di incastrare ogni attività sua e dei due figli adolescenti, Dylan [Emjay Anthony, Il libro della giungla, Krampus] e Jane [Oona Laurence, Il drago invisibile], nell’arco della giornata, con l’obiettivo di rendere la loro vita il più possibile perfetta. Ma se, nella peggiore delle giornate, decidesse di scendere dalla giostra della perfezione e diventare una “cattiva mamma”? Mai più sveglia all’alba per preparare la colazione a tutti, nessun aiuto nei compiti e nelle ricerche, niente assistenzialismo o zerbinismo sul posto di lavoro o a scuola. E poi, via il marito immaturo ormai diventato un terzo figlio e più spazio per curare la propria persona e, perché no, uscire e andarsi a divertire con due nuove amiche, Kiki [Kristen Bell] e Carla [Kathryn Hahn], due outsider come lei. Ma non ha fatto i conti con la presidente dell’Associazione Genitori, Gwendolyn [Christina Applegate] che vuole tutelare la figura della leggendaria madre modello a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo, bullizzando chiunque si frapponga fra lei e il mantenimento dello status quo.

«Quando scrivi di mamme e dell’essere madre – afferma Annie Mumolo –, cammini su una linea molto sottile. Questa è una delle prime sceneggiature che ho letto che avesse risonanza emotiva e personaggi con cui potersi relazionare. È tagliente e divertente, irriverente quanto basta da indurre a riflettere».

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I registi non avevano preventivato di ingaggiare, per i ruoli delle protagoniste di Bad moms, sei attrici che fossero anche mamme, ma alla fine così è andata e il loro apporto è stato fondamentale per un risultato definitivo davvero realistico.

In Bad moms, i personaggi sono sapientemente disposti secondo una simmetria che fornisce un avvincente equilibrio alla trama: se da un lato abbiamo Amy con le sue amiche Kiki, casalinga sfruttata e bistrattata, e Carla, madre single dall’insaziabile appetito sessuale, che portano avanti una forma di ribellione alla figura materna convenzionale, dall’altro Gwendolyn ha altrettante “scagnozze” in Stacy [Jada Pinkett Smith], che reprime la Carla che è in lei, e Vicky [Annie Mumolo], la cui sbadataggine fa il paio con la personalità un po’ naif di Kiki.

Anche le due figure maschili principali sono in contrapposizione con un Jay Hernandez [Suicide Squad] che interpreta il padre più figo della scuola, un atletico vedovo che sa anche essere dolce e premuroso, diametralmente opposto al pusillanime sposato da Amy.

In un simpatico cameo i fan della NFL avranno riconosciuto J. J. Watt, estremo difensore degli Houston Texans, ridotto quasi ad una macchietta nei panni dell’allenatore-bamboccione della squadra di calcio della scuola: sembra quasi star lì a significare che nemmeno lui può nulla contro una madre imbestialita che difende la felicità del proprio figlio. Chi ne ha vista almeno una all’opera sa che è vero.

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Ironica, per chi conosce la sua storia, invece, è la partecipazione di Martha Stewart, conduttrice televisiva e intrattenitrice di origini polacche, conosciuta nel mondo televisivo e dei magazine statunitensi per i suoi progetti di cucina, giardinaggio, bon ton, fai-da-te, e, in generale, come modello-guida per il lifestyle femminile e per la corretta convivenza domestica, ha finito da poco di scontare una condanna per complotto, intralcio alla giustizia e falsa testimonianza. Incarcerata nella prigione federale di Alderson e poi messa agli arresti domiciliari nella sua casa di New York si è vista prolungare la pena di tre settimane, per aver violato i termini della prigionia. Insomma, rientra a pieno diritto tra le Bad moms!

Essere “madri molto cattive” non è essere delle cattive madri, sia ben chiaro e non bisogna commettere l’errore di sottovalutare questo film pensando sia destinata ad un ristretto ed esclusivo target di giovani madri che vogliono evadere e svagarsi, immedesimandosi nei loro alter ego su grande schermo. Bad moms è un po’ Hangover, un po’ Project X, ma non si allontana poi molto dalla morale di Mrs. Doubtfire: è nell’imperfezione che si trova la perfezione e anche se così non fosse, l’imperfezione è sempre divertente ed intrigante, perlomeno.

Stuck in Love in DVD

Bill Borgens è uno scrittore famoso ma alla metà della sua vita non è ancora riuscito a distillare il segreto della scrittura. Cosa porta una persona a creare storie anche da adulto? L’unica risposta che gli viene in mente è tratta dal suo libro preferito, una collezione di racconti di Raymond Carver intitolato “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. E nelle ultime due righe della storia che dà il titolo al libro, Carter scrive: “Potevo sentire il mio cuore battere. Potevo sentire il cuore di tutti. Potevo sentire il rumore che gli uomini fanno da fermi. Nessuno di noi si è mosso. Nemmeno quando la stanza è diventata buia”. Quindi scrivere per Bill dovrebbe coincidere con la capacità di ascoltare il battito del cuore e decifrarlo al meglio delle proprie capacità, ma il suo cuore batte all’impazzata solo quando vede la sua ex moglie Erica. Quando stavano insieme era lei che dettava il tempo della sua scrittura, ma ora che è lontana anche la scrittura non ha più senso di esistere.

Come lui anche i suoi figli, che si stanno affacciando alla virtuosa arte della scrittura, sono alla costante ricerca dell’ispirazione e si dividono tra gli stimoli esterni che scuotono la loro vita da teenager, e la rara sensibilità verso l’essere umano che hanno ricevuto in eredità dal padre. Samantha è una giovane donna istintiva, dominata dalla passione proprio come sua madre, mentre Rusty è un ragazzo introverso, timido con le ragazze e incapace di integrarsi, ma entrambi sentono il bisogno bruciante di convogliare le emozioni nella scrittura per mettere ordine in una vita sconclusionata in cui le problematiche adolescenziali convivono con il rapporto di amore-odio tra i loro genitori.

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I tumulti dell’animo umano sono la ragione ispiratrice di Josh Boone che nel suo primo lungometraggio sceglie di soffermarsi sulla quotidianità straordinaria di una famiglia americana in cui i due figli in piena crisi adolescenziale sono emotivamente più stabili dei genitori, che si rincorrono e si spiano di nascosto per poi ritrovarsi sempre nei luoghi che gli sono più familiari. Soffermandosi su tutte le sfaccettature dell’amore nelle diverse età della vita, Boone cerca il segreto della scrittura nei battiti del cuore dei suoi personaggi, che osserva con occhio benevolo cercando di perdonare i loro sbagli e di cogliere con indulgenza i guizzi istintivi con cui affrontano la vita, perché sono proprio questi che li aiutano a superare le difficoltà e a ricongiungersi qualunque cosa accada.

IL DVD

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REGIA: Josh Boone INTERPRETI: Logan Lerman, Kristen Bell, Jennifer Connelly, Greg Kinnear, Stephen King TITOLO ORIGINALE: Writers GENERE: Commedia, drammatico DURATA: 93′ ORIGINE: USA, 2012 LINGUE: Italiano, Inglese  SOTTOTITOLI: Italiano EXTRA: Trailer DISTRIBUZIONE: Koch Media

Dopo il successo mondiale di Colpa delle stelle, Koch Media presenta il film d’esordio di Josh Boone, Stuck in Love, una commedia agrodolce che parla d’amore senza mai risultare stucchevole, accompagnata da una colonna sonora di qualità. L’edizione home video valorizza l’opera di Boone, mettendo in risalto l’aspetto visivo con una fotografia limpida dai toni caldi, che apre le porte della casa dei Borgens senza essere troppo invadente, ma in perfetta armonia con lo stato d’animo dei personaggi. Anche l’audio è di pregevole qualità e conferisce un valore aggiunto a ogni scena grazie alle scelte musicali azzeccate, che oscillano dalle note melanconiche di Elliott Smith ai toni morbidi dei The National. Più deludente la sezione extra, che contiene solo il trailer, e non lascia spazio al dietro le quinte di questa produzione, affidando esclusivamente al film il compito di raccontare questa storia.