L’ansia dell’attesa, il mormorio del pubblico, l’adrenalina che sale. Poi improvvisamente senti gridare il tuo nome. Arrivi sul palcoscenico e il sipario si apre. Luci e sguardi sono su di te. Un respiro profondo per prepararsi a liberare la propria voce, cantare e trasmettere a tutti la propria passione, emozionando.
Sono queste le sensazioni che vorrebbero sempre provare i protagonisti di Sing, il nuovo film prodotto da Illumination Entertainment (Cattivissimo me, Minions, Pets), scritto e diretto da Garth Jennings, che uscirà nelle sale italiane il 4 gennaio 2017.
Protagonista è l’ottimista koala Buster Moon, proprietario di un teatro sull’orlo del fallimento. Spinto dalla sua enorme passione per lo spettacolo e in ricordo dei sacrifici del padre, Buster ha un’ultima idea per salvare il suo lavoro, ossia realizzare la più grande competizione canora dell’anno. Tra i numerosi talenti a spiccare saranno coloro per cui il canto è l’ancora di salvezza da una vita monotona e poco avvincente. Rosita, una maialina casalinga dedita completamente alla famiglia ma poco apprezzata; Mike, un presuntuoso topo musicista di strada con un’attitudine a cacciarsi nei guai; Johnny, un gorilla adolescente in conflitto con il desiderio del padre di volerlo nella sua banda criminale; Ash, una porcospina punk-rock alla ricerca della propria indipendenza e identità. Infine c’è Meena, una timida elefantessa dalla gran voce ma terrorizzata dal palco. Tutti insieme proveranno a realizzare uno spettacolo canoro di successo ma dovranno affrontare non poche difficoltà.
Il canto, o meglio l’amore che si prova per quest’arte, è il protagonista indiscusso di questo film. Sing si pone come un ponte tra un film d’animazione e un musical, in cui si susseguono più di ottantacinque canzoni famose di vari artisti. La passione per la musica è il mezzo con cui i protagonisti riescono ad affrontare e superare le difficoltà quotidiane. Problemi economici, insicurezze, insoddisfazioni in amore, poca autostima, diventano un lontano ricordo nel momento stesso in cui si sale su un palco e s’inizia a cantare. L’intento è sì emozionare il pubblico con la propria esibizione, ma la musica è contemporaneamente qualcosa di terapeutico per se stessi.
Sing viaggia su due binari. Su un treno troviamo i sogni, quelli che vorremmo esaudire ma che a volte mettiamo nel cassetto e lì li dimentichiamo. Sul binario parallelo viaggia però la paura, quell’emozione che non permette di esprimere veramente se stessi e costringe a vivere nell’invisibilità. Tutti i protagonisti del film si muovono come semplici comparse sul palco della vita, non riuscendo a farsi ascoltare dalla propria famiglia, fidanzati o da se stessi. Diventare un famoso cantante rimarrà solo un sogno se prima non lacerano quel velo d’invisibilità che li separa dal mondo reale. Se inizialmente questi aspiranti cantanti viaggiano su entrambi i treni, saranno le avventure affrontate ad aiutarli a far fermare definitivamente quello della paura.
Sing è un ottimo ibrido tra due generi cinematografici, come confermato dalle due candidature ai Premi Golden Globe nelle categorie Miglior film d’animazione e Miglior canzone originale con “Faith”, cantata da Stevie Wonder e Ariana Grande. Sing è uno spettacolo ben riuscito in cui è ricordato che tutti possono essere una star se si segue la propria passione.