Risen

Risorto, di Kevin Reynolds

Risorto racconta l’epica storia della Resurrezione di Cristo, e delle settimane che la seguirono, attraverso gli occhi del tribuno Clavio (Joseph Fiennes) e del suo aiutante Lucius (Tom Felton): istruiti a dovere da Ponzio Pilato (Peter Firth), prima, per assicurarsi che i seguaci radicali di Gesù (Cliff Curtis) non rubino il suo corpo per dichiarare la falsità della resurrezione, inviati in missione investigativa, poi, alla ricerca del corpo scomparso per smentire le voci del Messia risorto ed evitare una rivolta a Gerusalemme, si trovano ad affrontare un vortice di eventi che dalla canonica dinamica investigativa si trasformano in un viaggio alla scoperta di una nuova dimensione di vita.

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Il regista di Risorto è Kevin Reynolds (Robin Hood – Principe dei ladri, Montecristo, Tristano e Isotta, Fandango), che persegue l’intento di mantenere la storia sul piano del realismo rivisitando l’elemento biblico con un taglio poliziesco, in un contatto quasi impossibile con il piano surreale della dimensione spirituale; tanto che, a quanto pare, Fiennes e Curtis hanno evitato ogni contatto visivo durante i quattro mesi di riprese per fare in modo che le loro scene nell’insieme crepitassero di tensione. La presenza di un cineasta appartenente alla vecchia scuola si fa sentire in buona parte della pellicola, ad esempio nella maniera classica ed efficace in cui alcuni momenti chiave della prima parte della storia vengano amalgamati con sufficiente capacità di coinvolgimento e di ritmo poliziesco; ma nella fase conclusiva della storia, vengono tirati in ballo una serie di elementi fantasiosi (con tanto di luci ultraterrene) che difficilmente appaiono digeribili dopo aver assistito ad uno spettacolo principalmente basato su una rappresentazione mirata alla credibilità: Maria Maddalena (María Botto) diventa una dark lady ante litteram e gli Apostoli un gruppo di simpatici esaltati dallo sguardo spiritato, rapiti da una troppo ingenua gioiosità in stile peace and love; deludono anche i racconti di alcuni passaggi evangelici, come quello della pesca miracolosa con Gesù che attende sulla spiaggia, ai quali Reynolds non riesce a dare la necessaria impronta di misterico stupore. Una piega spirituale che, purtroppo, fa anche rima con banale.

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Nell’economia globale della storia raccontata in Risorto, comunque, Joseph Fiennes (il William Shakespeare di Shakespeare in love) nel ruolo di Clavio è efficace, così come Peter Firth (Caccia a Ottobre Rosso) nel suo Pilato totalmente accecato dal dovere di servizio a Cesare, e Tom Felton (Draco Malfoy in Harry Potter). Una pellicola che non brilla per qualità artistica che potrebbe accompagnare i più affezionati al tema biblico nel periodo di avvicinamento alla Pasqua.