suspence

Il cliente, di Asghar Farhadi

Il cliente (in persiano: فروشنده‎, “Il venditore”) è un film di Asghar Farhadi, presentato il 21 Maggio al Festival di Cannes 2016, dove ha ricevuto la Palma d’oro per la sceneggiatura e per il miglior attore. È poi stato distribuito in tutta la Francia a partire dal 9 Novembre con il titolo Le client, mentre in Italia la Lucky Red lo distribuirà nelle sale dal 5 gennaio mantenendo il titolo nella traduzione francese, che non tiene conto dei sottili e continui rimandi al famosissimo dramma di Death of a Salesman, ovvero Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.

Completamente ambientato e girato a Teheran, Il cliente racconta, infatti, le vicende di una coppia di attori teatrali, Emad [Shahab Hosseini] e Rana [Taraneh Alidoosti], costretti a lasciare il loro appartamento a causa di un danno strutturale causato dai lavori nel cantiere limitrofo, proprio mentre stanno portando in scena Morte di un commesso viaggiatore. Grazie ad un amico, l’attore Babak [Babak Karimi], si spostano in una nuova casa.
«Finalmente la fortuna ci sorride».

Ma un giorno hanno l’infelice idea di spostare sull’adiacente terrazza alcuni oggetti dell’ex inquilina trovati in una stanza chiusa a chiave. Da quel momento si presentano alla loro porta tutta una serie di problemi, primo fra tutti l’aggressione subita da Rana per mano di uno sconosciuto, sulle cui tracce si mette Emad per indagare oltre la strana omertà della moglie e poter soddisfare il proprio personale desiderio di giustizia che viaggia sul sottile filo che separa la ragione dal torto, in uno studiato climax di suspence.

«Sono stata io ad aprire la porta: aspettavo te! Sono uscita dal bagno e ho aperto con il citofono e sono ritornata in bagno. Mi stavo mettendo lo shampoo e ho sentito che è entrato qualcuno. Da dietro mi ha messo la mano tra i capelli… Pensavo fossi tu! Poi ho visto le sue mani e non ho capito più cos’è successo».

Portare in scena la sofferenza delle vittime, la rabbia e la sete di vendetta dei loro familiari, spesso paga ma non appaga, cinematograficamente parlando, e sembra che il pluripremiato regista iraniano questo lo abbia imparato bene, se costruisce un intricato thriller, avvincente e preciso nei minimi dettagli, che stigmatizza anche l’umanità dei “cattivi”, sottolineando come la visione reale del Bene e del Male spesso non corrisponda al più diffuso modello manicheo.

 

 

Una grande prova attoriale quella dei protagonisti che ben sviluppano uno dei temi più ricorrenti nel cinema di Farhadi: una coppia solida e unita solo nell’apparenza, che nasconde, invece, modi di reagire e ideali in netto contrasto, che minano il loro rapporto armonico fino a far emergere un abisso profondamente oscuro di incomprensioni.

Con Shahab Hosseini, suo attore-feticcio, Asghar Farhadi trionfa sempre: con About Elly, vincitore dell’Orso d’argento a Berlino 2009 per la miglior regia; con Una separazione, nel 2012,  ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero e la statuetta come miglior film straniero ai premi Oscar 2012. Si preannuncia una dura lotta con il nostro Fuocoammare per le nomination agli Academy Awards 2017! E sarebbe la quarta candidatura per Fahradi.

Una curiosità: durante la produzione, Farhadi ha postato un annuncio sui social media chiedendo alle persone di inviare delle brevi audizioni video per partecipare come attori non professionisti alla realizzazione del film. Risultato? Migliaia di iraniani hanno aderito all’iniziativa con la speranza di apparire anche solo per pochissimi secondi in qualche scena de Il cliente e record di incassi in Iran nel primo weekend.