L’isola di Motu Nui è il paradiso in terra. La natura ha dipinto quest’isola con i colori più belli della sua tavolozza, dal turchese dell’oceano, al bianco accecante della sabbia, fino alla miriade di sfumature dei fiori che colorano il cuore dell’isola. Motu Nui è il luogo in cui tutti vorrebbero vivere, in cui il cibo non manca mai e nulla di male può accadere, tutti eccetto Vaiana, la giovane figlia del capo dell’isola, che freme all’idea di scoprire il mondo oltre il reef che circonda l’isola. Per lei è incomprensibile che il suo popolo non desideri viaggiare, spingersi oltre ciò che conosce, e si accontenti di pescare nei limiti della barriera corallina e di nutrirsi dei frutti della terra, ma si sa, per un cuore impavido il paradiso non è abbastanza, e il richiamo all’avventura è più forte anche della promessa del futuro più radioso.
L’unica persona ad assecondare Vaiana nella sua sete di conoscenza è sua nonna Tala, che sa bene che Vaiana è molto più che un futuro capo tribù, perché l’Oceano l’ha scelta per custodire il cuore di Te-Fiti, la dea protettrice della terra, che secoli prima il Semi-Dio Maui le aveva sottratto. Da quando Maui l’aveva svegliata dal suo sonno, un velo di oscurità aveva coperto l’Oceano e tutte le sue isole, portando ovunque morte e carestia. Moto Nui non era mai stata toccata dall’oscurità ma ora il male iniziava a serpeggiare intorno alle sue coste, a divorare la frutta e distruggere il raccolto. L’isola era destinata a scomparire se Te-Fiti non avesse riavuto il suo cuore.
Quando sull’isola compaiono i primi segni dell’oscurità, Vaiana non esita a disubbidire agli ordini di suo padre di rimanere nei confini della barriera corallina e parte alla volta dell’Oceano da sola con la sua zattera, decisa a cercare Maui e a ridare alla dea Te-Fiti il cuore che secoli prima il semi dio del vento e del mare Maui le aveva sottratto. Maui però non è esattamente l’eroe che immaginava, ma un tracotante combina guai, che senza il suo amo da pesca magico non è nessuno. Ed è solo grazie alla determinazione di Vaiana che Maui ha l’occasione di rimediare ai suoi errori e di restituire la pace alle isole del Pacifico, ma soprattutto di fare il viaggio più importante della sua vita, quello che dimostrerà al mondo che è davvero un eroe.
Vaiana non è una principessa, ma un’eroina come Merida e Mulan, e non perde occasione per ribadirlo a Maui, che la prende costantemente in giro perché come le principesse dei classici Disney adora cantare e si porta dietro un buffo animaletto. Il suo ruolo è chiaro sin dall’inizio, così come la sua riluttanza a seguire le regole e il suo spirito da guerriera, ed è proprio questo che fa di lei un personaggio moderno e anticonformista, che non tradisce la tendenza più recente della Disney a portare in scena protagoniste femminili forti e indipendenti, che non aspettano di essere salvate dal principe azzurro di turno, ma si rimboccano le maniche per salvare con le proprie forze il loro mondo.
Anche il personaggio di Maui è quanto più distante possa esistere dall’archetipo, dotato di una personalità complessa, sfaccettata come i tatuaggi che ricoprono il suo corpo, e quasi impossibile da decifrare. A metà tra l’eroe e l’antieroe, Maui è la spalla ideale della coraggiosa Vaiana, indispensabile per tenere in piedi la tensione drammatica in un lungometraggio quasi interamente ambientato su una zattera dispersa in mare aperto. Ma è proprio questo che rende Oceania un film diverso da tutti i precedenti, a prima vista più coraggioso e meno legato al cliché della Disney, ma a uno sguardo più attento si possono scorgere tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna della casa d’animazione più famosa del mondo. Nell’equilibrio perfetto tra presente e passato i registi del film Ron Clements e John Musker, creatori di capolavori come La Sirenetta e Aladdin, hanno portato la Disney nel futuro, con la piena consapevolezza che non è possibile tornare indietro o ignorare il cambiamento dei tempi e dei ruoli sociali dei protagonisti, ma è necessario abbracciare la novità con coraggio e andare oltre i limiti del mondo conosciuto per scoprire qualcosa di inaspettato e bellissimo.