Vi siete mai chiesti quale sia il senso del time lapse? Le stagioni si inseguono rapide, i cieli cambiano colore con lo scorrere delle ore e l’intreccio narrativo resta sospeso, in attesa che un evento degno di essere raccontato conquisti il suo posto all’interno della pellicola. Con la rapida successione di cieli maestosi che lo spettatore vede scorrere davanti agli occhi durante la visione di questo nuovo film d’animazione giapponese, il regista sembra voler suggerire che milioni di destini in quel lasso di tempo si incrocino, si sfiorino o si perdano per sempre. Come accade ai due protagonisti della storia, i fili di due vite possono intrecciarsi e il tempo, come un magnifico telaio, dà a ciascuna trama un senso.
Proprio sotto l’influenza di un cielo mozzafiato i giovani Taki e Mitsuha, un ragazzo di Tokyo e una ragazza residente in un piccolo villaggio rurale del Giappone, scoprono che le loro vite in qualche modo si incrociano e a ognuno di loro capita di risvegliarsi nel corpo dell’altro (impossibile non pensare a Ranma ½, il famoso manga di Rumiko Takahashi, soprattutto in alcune divertenti scene che giocano proprio sullo scambio di identità!).
Incastrati l’uno nel corpo dell’altra, i due adolescenti si ritrovano catapultati in una doppia vita, che, dopo le prime non scontate incomprensioni da parte di amici e colleghi, imparano a controllare nel migliore dei modi. Uno scambio di ruoli gestito a ritmo di app sul cellulare e di schermaglie, che tuttavia rafforza in ciascuno dei due personaggi la percezione di se stessi e della realtà circostante.
Sarà uno spettacolo celeste insolito e mozzafiato a stravolgere di nuovo le loro vite, a interrompere bruscamente la linea temporale che si era magicamente sovrapposta. I due ragazzi tuttavia non si arrendono di fronte al confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è e, come accade al crepuscolo quando la notte insegue il bagliore diurno, si cercano senza riuscire ad afferrare l’essenza più intima dell’altro: il nome.
Scritto e diretto da Makoto Shinkai, già sorprendente creatore di successi come 5 cm al secondo e Il giardino delle parole, Your Name si inserisce con la forza di uno strepitoso successo di pubblico tra i capolavori dell’animazione nipponica di tutti i tempi.
L’uscita in Italia, annunciata a suon di record e di riconoscimenti conquistati nel paese di origine, dove ha addirittura intaccato alcuni degli storici primati detenuti dallo studio Ghibli, è stata presentata al pubblico da Nexo Digital con un evento che prevedeva tre giorni di programmazione. Lo strepitoso risultato registrato anche ai box office italiani e le numerose richieste dei fan hanno spinto la distribuzione a riproporre il film nelle sale per altri due giorni, il 31 gennaio e l’1 febbraio. Chi lo ha perso ha dunque la possibilità di recuperare un film che non deluderà sotto nessun punto di vista gli amanti del genere e che è destinato ad occupare un posto di rilievo nella storia dell’animazione cinematografica.
Un successo fenomenale dunque, dovuto al mix emozionale perfettamente orchestrato tra cultura pop giapponese e ritualità tradizionale, ambientazioni da lasciare senza fiato e una storia dai toni tanto pacati quanto appassionanti. L’intreccio narrativo, sebbene complesso, è sempre sostenuto in maniera impeccabile e non lascia spazio a buchi temporali o situazioni giustificabili solo tramite la presenza dell’elemento irreale. Ogni pezzo combacia con quelli attigui e si inserisce a completare un quadro più ampio e dettagliato. Il ritmo della storia appare scandito dal battito del cuore dei personaggi, nella maniera che riesce solo agli autori giapponesi e che sa conquistare intere generazioni di inguaribili sognatori sparsi in tutto il mondo.
Un sottofondo di appassionante nostalgia pervade ogni sequenza del film e trova eco nella scelta azzeccata del soundtrack, con musiche scritte appositamente da una giovane pop band nipponica.
Dolce, scanzonato, nostalgico, pieno di vitalità: ogni brano prende per mano lo spettatore e lo invita a condividere all’unanimità le sensazioni dei due protagonisti e del gruppo di personaggi che li sostiene e li incoraggia a inseguire il proprio destino. Anche quando tutto sembra perduto.
Come negli universi narrativi creati da Murakami, la storia di Taki e Mitsuha si focalizza su due vite parallele che apparentemente sembrano procedere senza alcun rapporto di reciprocità ma che invece entrano in contatto e, influenzandosi in modo irreversibile, non possono più fare a meno l’una dell’altra. Quante persone ci passano accanto ogni giorno e in mezzo al caos non siamo in grado di cogliere il senso della loro presenza? Questo in un certo senso il significato del time lapse inserito nel film e colonna portante dell’intera storia come suggerisce l’autore stesso in una nota iniziale. Your Name è la risposta piena di grazia e di leggerezza che Shinkai regala al suo pubblico, affrontando un tema che ricorre spesso nelle sue storie: il potenziale incontro di due vite destinate a trovarsi oltre qualsiasi distanza spaziale o temporale.