Via dalla pazza folla, di Thomas Vinterberg

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Lontano dai palazzi neri di fumo, dai sobborghi soffocati di operai e dal rumore assordante delle città ubriache di progresso, l’immaginazione di Thomas Hardy si perde in un’Inghilterra bucolica, in cui si vive ancora del lavoro dei campi e si stringono giuramenti d’amore nel fitto dei boschi. E proprio qui, sulle colline del Wessex, inizia la storia di Bathsheba, una donna libera come il vento e anticonvenzionale in tutto, anche nel suo nome. Il suo spirito ribelle corre attraverso le vallate, e travolge tutto ciò che tocca, compreso il giovane Gabriel Oak, che rimane rapito sin dal primo sguardo. Gabriel è un uomo dai solidi principi, forgiato dalla terra e orgoglioso dei frutti del suo lavoro, e non esita a chiedere la ragazza in sposa, promettendole fedeltà eterna e una vita tranquilla al riparo del focolare domestico. Peccato che quello che per le altre donne incarna il sogno di una vita, per questa vivace ragazza di campagna non è altro che la negazione della sua indipendenza e, nonostante nutra anche lei dei sentimenti per Gabriel, Bathsheba rinuncia alla proposta e lo lascia andare via.

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Come una maledizione il suo rifiuto capovolge le loro reciproche fortune, e con il mutare delle stagioni Bathsheba si ritrova ereditiera di un’immensa fortuna e Gabriel al suo servizio, senza più nulla da offrirle, se non il suo sguardo attento e il suo sostegno incondizionato. Bathsheba diventa una donna sotto i suoi occhi, cade e si rialza sotto i colpi della vita, ma tradisce mai il suo spirito da guerriera, e questo non fa che accrescere il suo amore. Sia che affronti tempeste terribili o raccolti fiorenti, Gabriel, imperturbabile, rimane a vegliare sulla sua anima tormentata e, nonostante molti altri uomini si affaccino sulla sua vita, lui resta fermo ad attendere che la pace scenda nel suo cuore, così come il sole sulle sue terre.

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La natura è legata a doppio filo alla vita dei personaggi e proietta nelle sue forme perfette ogni stato d’animo, liberando la gioia nei colori delle vallate e custodendo i segreti più torbidi nei boschi più fitti, infrangendo le speranze sulle scogliere ventose e disciogliendo la sofferenza sotto la pioggia incessante. Nella bellezza della natura Thomas Vinterberg ricama il suo splendido arazzo, inscrivendo le vicende umane nel mutamento delle stagioni con una naturalezza che toglie il respiro e fa tornare indietro il tempo a un’arcadia lontana, in cui l’amore attende paziente i suoi frutti ed esplode con tutta la sua potenza in pochi sguardi sfuggenti. Vinterberg racconta un mondo che non esiste più se non tra le pagine dei libri, che va a ritmo con la natura e gode del tempo senza bruciarlo, dando valore ad ogni istante e a ogni incontro che può cambiare il corso del destino, ma la sua narrazione non è mai polverosa né stucchevole, e fluisce lieve come una ballata tradizionale che non ci si stanca mai di ascoltare.

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