Ben Affleck

Suicide Squad – Trailer, poster e molto altro

Suicide Squad è un fumetto pubblicato da DC Comics che vede protagonista un’organizzazione segreta composta da diversi criminali, ai quali il governo chiede di compiere delle missioni estremamente rischiose, in cambio della libertà o della loro stessa vita.

I membri del gruppo di cui finora abbiamo potuto leggere il dossier sono:


Deadshot, alias Floyd Lawton, interpretato da Will Smith: un cecchino ma anche un killer psicopatico.

Joker, il folle nemico di Batman, è interpretato da Jared Leto, che ha descritto il suo ruolo come “un personaggio quasi shakespeariano”. Per prepararsi ha trascorso molto tempo da solo, ad ascoltare musica gospel degli anni venti e a leggere opere sullo sciamanesimo e ha preso ispirazione dai boss della droga messicani e dai lavori di Alejandro Jodorowsky. Will Smith sostiene di non aver mai conosciuto realmente Leto perché l’attore non è mai uscito dal personaggio durante la lavorazione del film.

Harley Quinn, storpiatura del vero nome Harleen Quinzel, è interpretata da Margot Robbie: una folle supercattiva innamorata di Joker.

Rick Flag, interpretato da Joel Kinnaman, è un militare. Tom Hardy ancora non ha digerito di aver dovuto rinunciare a questo ruolo per il prolungamento della lavorazione di Revenant.

Karen Fukuhara interpreta Tatsu Yamashiro detta Katana, un’esperta di arti marziali, abile spadaccina, guardia del corpo di Rick Flag e, proprio per proteggerlo, si offre volontaria. Con la sua spada Soultaker, è capace di intrappolare le anime dei nemici.

Capitan Boomerang, altrimenti noto come George “Digger” Harkness e interpretato da Jai Courtney, è un assassino misogino, maestro nell’uso dei boomerang.

Chato “El Diablo” Santana, interpretato da Jay Hernandez, era membro di una pericolosa gang di Los Angeles ed è capace di controllare il fuoco.

Waylon Jones, soprannominato Killer Croc e interpretato da Adewale Akinnuoye-Agbaje è un supercattivo che soffre di una rara malattia che fa sembrare la sua pelle simile a quella di un coccodrillo.

Slipknot ovvero Christopher Weiss è il ruolo di Adam Beach.

Cara Delevingne interpreta June Moon, l’Incantatrice, un’antico essere malvagio che viene risvegliato dall’esploratrice June Moon dopo un lungo periodo di prigionia. Non fa ufficialmente parte della Suicide Squad, ma attira l’attenzione di Amanda Waller.

Amanda Waller, interpretata da Viola Davis: l’agente governativo che ha creato la Suicide Squad e che ne coordina le missioni. Per prepararsi al ruolo ha letto il libro Confessioni di una sociopatica di M.E. Thomas. L’attrice descrive Amanda Waller come «una potente donna di colore, dura, pronta in ogni momento a prendere un’arma e a sparare a chiunque».

Inoltre sappiamo che Ben Affleck apparirà nei panni di Bruce Wayne/Batman

Scritto e diretto da David Ayer, Suicide Squad è la terza pellicola del DC Extended Universe.

Il primo film a essere distribuito è stato L’uomo d’acciaio (2013), seguito da Batman v Superman: Dawn of Justice (24 marzo 2016), Suicide Squad (18 agosto 2016) e da altri otto film attualmente in diverse fasi di produzione: Wonder Woman e Justice League Part One (2017), The Flash e Aquaman (2018), Shazam e Justice League Part Two (2019), Cyborg e Green Lantern Corps (2020) . La Warner Bros. ha annunciato anche un sequel de L’uomo d’acciaio e almeno un altro film su Batman per il quale è già stato confermato Ben Affleck, sotto contratto per una nuova trilogia. Entrambi i film saranno distribuiti entro il 2020. Distribuiti tutti, ovviamente, dalla Warner Bros. Pictures.

La Squadra Suicida era apparsa per la prima volta nell’undicesimo episodio “Giustizia assoluta” della nona stagione di Smallville, contemporaneamente alla prima apparizione nella serie della Justice Society of America. Successivamente è parte dell’episodio “Squadra Suicida” della seconda stagione di Arrow, dove il team è formato da Ben Turner/Bronze Tiger, Amanda Waller, John Diggle, Mark Scheffer/Shrapnel, Floyd Lawton/Deadshot e Lyla Michaels e poi anche in “Missione suicida” della terza stagione, composto ancora da Diggle, Lawton e Michaels, e l’aggiunta ulteriore di Carrie Cutter/Cupid.

Insomma, una scatola delle meraviglie di cui si è smarrito il fondo: se il pubblico saprà affezionarsi anche a questi cattivi in missione per conto del bene, c’è materiale potenzialmente infinito!

Batman v Superman: Dawn of Justice

Superman, il supereroe venuto da un lontano pianeta, del quale è l’unico sopravvissuto, per vivere tra i terrestri. L’uomo d’acciaio, il difensore della Terra, dotato di capacità che trascendono la natura umana.
Batman, l’eroe cresciuto da solo, nel desiderio di una giustizia che dondola sul baratro della vendetta. Il cavaliere oscuro che mette al servizio della lotta al crimine tutto se stesso, sacrificando immagine ed affetti ed elevandosi al di sopra di ogni cittadino solo con le proprie capacità, senza alcun superpotere.
Le due icone DC non sono mai state tanto distanti quanto in questo Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder.

Ecco i CHARACTER POSTER di BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE con protagonisti Henry Cavill, che nel frattempo ha raddoppiato, se non triplicato, la sua massa muscolare e Ben Affleck, che ha vinto l’iniziale riluttanza ad interpretare di nuovo un supereroe dopo il flop di Daredevil ed anche l’iniziale diffidenza di un pubblico di appassionati spesso fin troppo esigente.

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Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il vigilante di Gotham City decide di affrontare il salvatore di Metropolis. Con Batman e Superman in guerra l’uno contro l’altro, una nuova minaccia mette in pericolo l’umanità. Metteranno da parte i loro dissidi per unirsi nella lotta, ma sarà abbastanza?

Diamo un’occhiata al TRAILER!

Già durante il San Diego Comic-Con del 2008 il regista aveva dimostrato grande interesse per l’allora eventuale trasposizione cinematografica di questo crossover dai toni cupi e nichilistici, tipici della narrazione di Frank Miller, e, nel 2013, finalmente, la DC Comics ha reso ufficiale la realizzazione di questo Batman v Superman: Dawn of Justice che sarà nelle sale italiane a partire dal 24 Marzo. Così ecco in arrivo il sequel del suo Man Of Steel, che rappresenterà il sedicesimo dal 1939 e, nello stesso tempo, il decimo film con Batman dal 1943.

Con il due volte Premio Oscar® Ben Affleck [Batman], Henry Cavill [Superman], ci saranno: Amy Adams [Lois Lane], Diane Lane [Martha Kent], il Premio Oscar® Jeremy Irons [Alfred Pennyworth], Laurence Fishburne [il direttore del Daily Planet, Perry White], Jesse Eisenberg [Lex Luthor] e Michael Shannon [il generale Zod].
Soprattutto l’attenzione sarà concentrata su Gal Gadot che interpreterà il duplice ruolo di Diana Prince e del suo alter ego super Wonder Woman e poi anche sugli altri personaggi dell’universo DC: Ray Fisher sarà Cyborg, Jason Momoa sarà Arthur Curry ovvero Aquaman e Ezra Miller interpreterà Barry Allen ossia Flash. Per quanto riguarda i ruoli di Scoot McNairy, Callan Mulvey e Jena Malone permane il segreto faranno parte del cast in ruoli che non sono ancora stati annunciati ma… i rumors parlano di presenze davvero straordinarie: Jason Todd e Barbara Gordon si vocifera di un’apparizione finale di Joker.
Non vediamo l’ora!
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Batman v Superman: Dawn of Justice è scritto da Chris Terrio, da una sceneggiatura dell’ormai immancabile David S. Goyer ed è basato sui personaggi dell’universo di Superman, creati da Jerry Siegel & Joe Shuster, sui personaggi di Batman, creati da Bob Kane, e su quelli del mondo di Wonder Woman, creati da William Moulton Marston, e apparsi nei fumetti pubblicati dalla DC Entertainment.

Festival di Roma 2014 – Gone Girl, di David Fincher

La testa di una donna è una mappa intricata di pensieri, macchinazioni e non detti, e l’unico modo per decodificare le sue reali emozioni sarebbe aprire quella scatola magica, srotolare il cervello, ed entrare in questo mondo parallelo in cui una miriade di ingranaggi si muovono in direzioni misteriose per mantenere sotto un aspetto perfettamente composto un equilibrio delicatissimo tra realtà e finzione. Se questo è vero per tutte le donne, lo è ancora di più per Amy Dunne, o per meglio dire “la fantastica Amy”, la ragazza più brillante, bella e divertente che Nick abbia mai conosciuto, una combinazione letale tra la perfetta fidanzata d’America, rigorosamente legata ai valori tradizionali e un uragano incontenibile di sensualità, che fa innamorare tutti al primo sguardo. Nick segue il copione, sposa la fantastica Amy, e immediatamente diventa il marito più felice e invidiato della città, fino a che il giorno del loro quinto anniversario Amy scompare misteriosamente. La polizia trova segni sangue in cucina e tracce di colluttazione in salotto e Nick diventa l’indiziato numero uno. Il caso di Amy diventa immediatamente il giallo dell’anno e il marito perfetto in poche ore si trasforma in un killer spietato, grazie alla diffusione televisiva di una manciata di particolari imbarazzanti sulla sua vita privata, che fanno cadere inesorabilmente la ghigliottina sulla sua testa, anche se non solo non ci sono prove sulla sua colpevolezza ma anche il fatto che Amy sia morta è una mera supposizione.

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Il potere del circo mediatico sull’opinione pubblica, alla ricerca perenne di streghe da bruciare sul rogo, è immenso così come il gusto di scavare in una relazione apparentemente felice a caccia di tradimenti, incesti e bugie, per poi puntare il dito contro il carnefice più auspicabile. La mente umana è altamente suggestionabile, e i media sfruttano questa debolezza a loro vantaggio, manipolando i fatti per fare notizia mentre distolgono lo sguardo dalla realtà dei fatti, che passa tranquillamente in secondo piano rispetto a bocconi più succulenti. Amy è la bella e Nick la bestia, questo è il loro aspetto mediatico. Ma in quale anfratto di questa apparenza banale si nasconde la verità? David Fincher esplora le luci della ribalta e le ombre della quiete domestica di una società americana accecata dalla televisione, che ha bisogno di personificare il bene e il male per vivere nell’illusione della sicurezza e che è perversamente attratta dalla spettacolarizzazione della morte. Ma è proprio nella culla di questa America borghese e benpensante che vengono allevati i veri mostri, quegli individui socialmente integrati nella società, amati e rispettati da tutti, che sotto la presenza fissa alla messa domenicale e le torte sfornate per compiacere i vicini nascondono l’orrore, e quando si chiudono alle spalle la porta di casa scatenano la loro furia.

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Fincher pone sul banco degli imputati l’America e la condanna per i crimini che giudica troppo in fretta, facendo a pezzi la facciata pubblica per fare emergere la mostruosità del privato, dietro la porte di queste famiglie da copertina. Scandagliando ogni anfratto della vita coniugale, fa emergere le nevrosi celate dai sorrisi smaglianti e inquieta nel profondo, mostrando le trappole fabbricate ad arte in cui ogni membro della coppia tenta di far cadere l’altro, per soddisfare un puro istinto di prevaricazione. La verità assoluta è decostruita in una miriade di verità possibili e il caso della scomparsa della “fantastica Amy” viene analizzato da tutte le angolazioni possibili, mentre si cercano di mettere insieme i frammenti di un puzzle disegnato minuziosamente da una mente sofisticata, quasi inumana, perché per ricostruire i tratti del mostro è necessario liberarsi delle verità precostituite e avere il coraggio di guardare negli anfratti più bui del focolare domestico, a costo di perdere se stessi.