La violenza verso gli altri o verso se stessi è il lato oscuro del bullismo, una delle forme di orrore più brutali della nostra epoca. Nel 1976 Brian De Palma con il suo Carrie – Lo sguardo di Satana ha portato sul grande schermo uno dei film più rappresentativi della vendetta feroce della vittima di bullismo sui suoi carnefici. Mentre quest’anno le serie tv Tredici, creata da Brian Yorkey e trasmessa su Netflix, ha attirato l’attenzione del mondo sulla piaga bullismo, ma questa volta al centro della questione non c’è la vendetta della vittima, ma l’autolesionismo che sfocia tragicamente nel suicidio. Adam Egypt Mortimer con il suo horror L’odio che uccide si pone nel mezzo, raccontando la violenza da entrambe le prospettive, l’omicidio e il suicidio, che imbrattano di sangue le mani dello stesso carnefice.
Tutto ha inizio mettendo in scena il bullismo scolastico nella sua forma più classica, con insulti e percosse. La vittima è Lincoln che, stufo di piegarsi alle angherie che subisce quotidianamente dai suoi compagni, decide di reagire e per le sue azioni viene mandato in una comunità di recupero, la Mind’s Eye Academy. In questo luogo disperso nel deserto americano che raccoglie i ragazzi problematici di tutto lo stato, Lincoln viene nuovamente preso di mira, e la sua condizione lo porta a sviluppare un odio talmente forte verso i suoi aggressori, da evocare lo spirito di Moira Karp, una ragazza che pochi anni prima viveva nella stessa comunità e, gravemente bullizzata dagli altri ragazzi, era stata spinta al suicidio.
Lo spirito di Moira, incarnato nelle mani di Lincoln, porta ad una serie di omicidi spietati che decimano gli abitanti della comunità. Straziati, sgozzati, fatti a pezzi, i bulli cadono uno dopo l’altro sotto la lama dei più deboli in un crescendo di violenza senza pari. Senza dubbio c’è dubbio che L’odio che uccide non ha l’eleganza stilistica della filmografia precedente sul bullismo, ma si distingue per la brutalità con cui tratta il tema e per il carico di odio che scaglia sui bulli in questione. Adam Egypt Mortimer non gli risparmia nessun tipo di tortura, anzi li punisce nelle maniere più crudeli che la sua fantasia sia in grado di partorire, e riserva lo stesso destino anche alle vittime del bullismo, non meno colpevoli della violenza che scatenano sugli altri. Nessuno è redento insomma, e un tragico destino di morte accomuna tutti, in unico bagno di sangue catartico.
REGIA: Adam Egypt Mortimer INTERPRETI: Grace Phipps, Ronen Rubinstein, Sierra McCormick, Michael Polish, Noah Segan TITOLO ORIGINALE: Some Kind of Hate GENERE: Horror DURATA: 80′ ORIGINE: USA, 2015 LINGUE: Italiano 5.1 Dolby Digital, Inglese 5.1 Dolby Digital, Italiano 5.1 DTS SOTTOTITOLI: Italiano EXTRA: Trailer DISTRIBUZIONE: Koch Media COLLANA: Midnight Factory
L’odio che uccide arriva in DVD grazie a Koch Media in una limited editon arricchita da un Booklet ricchissimo di contenuti, che racconta l’origine del film attraverso la cinematografia di genere che ha ispirato il regista Adam Egypt Mortimer, già autore di New Years, contenuto nell’horror antologico Holidays, sempre distribuito nella collana Midnight Factory.
L’edizione in DVD è di altissima qualità sia dal punto di vista visivo che sonoro, e restituisce perfettamente le atmosfere cupe del film, senza far perdere compattezza all’immagine quando predominano le tonalità più scure. Anche il ritmo convulso del film è rispettato nella fluidità delle immagini e in un sonoro pulito, che ricrea sullo schermo l’atmosfera di terrore che percorre tutto il film senza cali di tensione. Un’edizione curata in ogni dettaglio, che tutti gli appassionati di horror dovrebbero avere nella loro collezione.