Riuscite a immaginare Charles Dickens, lo scrittore più famoso della Londra vittoriana, lo Shakespeare dei sobborghi industriali, oppresso dai debiti e in piena crisi creativa? Bharat Nalluri lo coglie proprio nella fase più controversa della sua vita quando, pur avendo alle spalle una serie di successi sfolgoranti come Oliver Twist, Il circolo Pickwick e Nicholas Nickleby, non riesce a superare la delusione per i recenti flop editoriali, e il terrore del foglio bianco lo domina completamente. Ma come spesso accade è proprio dalla crisi più profonda che nascono le idee migliori, dagli incubi notturni i personaggi più intriganti. Ed è proprio in questo spazio tra veglia e sonno che nasce Ebenezer Scrooge, il cupo protagonista di Canto di Natale, che si impossessa letteralmente della mente di Dickens insieme agli altri personaggi dell’opera, fino ad interagire con lui come presenze in carne ed ossa, ossessivamente presenti nella sua vita.
A quanto pare Dickens parlava davvero con i suoi personaggi durante la stesura dei suoi romanzi e, a partire da questo curioso aneddoto, Bharat Nalluri e prima di lui lo scrittore Les Standford, che ha fornito l’ispirazione per Dickens: L’uomo che inventò il Natale, ha inserito nel film i personaggi di Canto di Natale, facendoli muovere, parlare e scrivere da soli il romanzo della loro vita. E da questa curiosa commistione, al limite della schizofrenia, tra personaggi di finzione e realmente esistiti prende forma uno dei libri più famosi di tutti i tempi a tema natalizio, molto più vicino all’autore di quanto si possa pensare.
Ebenezer Scrooge e Charles Dickens sono uno la nemesi dell’altro, l’uno il fantasma dell’altro, ed è proprio in questa trovata che Dickens: L’uomo che inventò il Natale trova la sua chiave narrativa ideale per portare sul grande schermo questo frammento della vita di Charles Dickens, compresso nelle tre settimane che hanno preceduto la pubblicazione di Canto di Natale. Bharat Nalluri dipinge la vita dello scrittore con grande accuratezza, svelando tanti piccoli dettagli sul suo passato ignoti ai più, che però si rivelano dei tasselli fondamentali per comprendere la genesi delle sue opere, che traggono costantemente ispirazione dalla vita reale oltre che dalla fantasia. Da questo magico intreccio tra realtà e immaginazione nasce Dickens: L’uomo che inventò il Natale, una delle opere più illuminanti sulla vita dell’autore che, senza aggiungersi alla già cinematografia ispirata ai suoi romanzi, riesce a raccontare qualcosa di nuovo in modo inaspettatamente originale.