Jeff Nichols

Loving, di Jeff Nichols

Loving è la storia di Mildred e Richard Loving e racconta della loro lotta in difesa del diritto di amare e del processo che ha rappresentato una vittoria coraggiosa contro il razzismo nel loro stato (la Virginia) e che ha cambiato definitivamente il futuro ideologico degli Stati Uniti: il Commonwealth della Virginia ha approvato la sua prima legge contro il “matrimonio misto” nel periodo della schiavitù. Ci sono voluti più di 100 anni (1967) prima che tale legge fosse dichiarata incostituzionale.

Richard (Joel Edgerton) e Mildred (Ruth Negga) si amavano al punto che per sposarsi legalmente hanno guidato fino a Washington, costruendo poi con amore il loro nido nella città di cui erano originari in Virginia. Il raid dello sceriffo Rooks (Marton Csokas) nel mezzo della notte, una violazione della loro intimità per arrestarli a causa della loro unione, rappresenta uno dei picchi più drammatici di tutta la pellicola: “siamo sposati” gridava Mildred, brandendo il certificato di matrimonio mentre veniva immobilizzata al muro. “Non è una cosa buona, qui” e i due vengono condotti in prigione per il reato di matrimonio misto. Il giudice al processo dichiara deciso che la segregazione razziale è volontà di Dio che mise razze diverse in continenti diversi per evitare di farli mischiare tra di loro. Il verdetto fu l’esilio dalla Virginia, la loro terra e il luogo in cui il loro amore era sbocciato, per venticinque anni. Dopo l’elezione di John F. Kennedy, Mildred decide di scrivere una lettera al procuratore generale Robert F. Kennedy per chiedere il suo aiuto: volevano solo tornare a casa loro e vivere in pace. RFK ha portato avanti il caso, sconfitto in tutti i tribunali della Virginia, ma una volta giunto alla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1967 i nove giudici espressero un parere unanime: i Loving avevano vinto contro il Commonwealth della Virginia e il matrimonio misto venne dichiarato legale in ogni stato.

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Jeff Nichols (Mud, Take Shelter) ha diretto e prodotto Loving effettuando un lavoro incredibile e credibile per raffigurare in maniera completa gli stati d’animo, lo slang e il modo di parlare, la moda e lo stile di vita del Sud degli USA negli anni Cinquanta: le scene del film (come, ad esempio quella dei ragazzini che gareggiavano con le loro automobili scassate nelle campagne polverose) sono istantanee color seppia di un mondo che sembra così lontano ma che, eppure, sotto molto aspetti è ancora vicino.  Mildred Jeter, futura signora Loving, è brillantemente interpretata da Ruth Negga (Warcraft – L’inizio, 12 anni schiavo): forte ed incisiva in ogni sguardo, dolce nelle movenze e caparbia nella quotidianeità della sua lotta, ha incantato lo spettatore per tutta la durata del film, con il fascino delle sue origini, mezzo irlandesi e mezzo etiopi (e molto somigliante alla vera Mrs. Loving). Un fascino che riesce a dispiegare anche all’interno del film stesso, non solo sugli spettatori: quando abbraccia Richard al termine di una partita, tutte le teste si voltano a guardarla, inclusa quella dei membri bianchi della squadra avversaria. Richard Loving, invece, è fedelmente interpretato da Joel Edgerton (Black Mass, Il grande Gatsby), un attore australiano che ha catturato l’accento della Virginia nella sua parlata ed è riuscito a trasferire i modesti modi del vero Mr. Loving nella pellicola. Il regista Jeff Nichols, anche lui originario del Sud degli Stati Uniti, ha più volte dichiarato che l’accento della Virginia è unico, inimitabile, spesso artificiosamente riprodotto dagli attori al cinema, ma mai reso alla perfezione. Per questo ha insegnato e allenato alla parlata tutti i suoi attori, riuscendo perfettamente nell’impresa.

Loving mostra un pezzo importante della storia degli Stati Uniti nella lotta per i diritti civili, e raccontando in maniera fedele la storia vera, offre un messaggio di unità e speranza a supporto di qualunque azione si voglia intraprendere per sconfiggere il razzismo e l’ignoranza. (Il caso Loving è stato citato nel 2013 come parte della discussione davanti alla Corte Suprema a sostegno del matrimonio tra persone dello stesso sesso).

Mud, di Jeff Nichols

I fondali fangosi del Mississipi, coperti da rottami, nascondono sorprese inaspettate per chi ha il coraggio di scavare a fondo, di sporcarsi le mani nei nugoli di serpenti limacciosi che ne sono a guardia. Sotto la superficie dell’acqua torbida, qualche volta, si possono fare incontri rari e preziosi come le perle di fiume, visibili solo all’occhio saggio che sa distinguerle dagli scarti senza valore.

Mud è un figlio del fiume, proprio come Ellis, è nato su quelle rive ed è fatto della sua stessa materia, tanto che già dal primo incontro si riconoscono l’uno nell’altro. Mud è un fuggitivo, braccato dai cacciatori di taglie per aver ucciso un uomo, ed Ellis cerca una via di fuga da una famiglia senza amore che si sta disgregando sotto i suoi occhi e che vuole trascinarlo nella fredda città, lontano dal fiume. L’oggetto del desiderio di entrambi è una vecchia barca arroccata su un albero, un rifugio sicuro dal quale proteggersi dal mondo per Ellis, e una via di fuga verso una vita serena con Juniper, l’amore della sua vita, per Mud. Il miraggio di un amore autentico, che supera il tempo e le avversità, spingono il quindicenne Ellis e il suo amico Neckbone ad aiutare il fuggiasco a ricostruire la barca e ad architettare la fuga con la bella Juniper, ma scavando a fondo nella complessità dei sentimenti umani non troverà ciò che si aspetta.

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Il personaggio di Mud, incarnato da Matthew McConaughey, è una cosa sola con il paesaggio che lo circonda, odora di cibo in scatola e di legno imputridito, e porta sul corpo i segni della spiritualità del sud, dai serpenti tatuati agli stivali decorati con croci di chiodi per tenere lontano gli spiriti cattivi. I due ragazzi sono ipnotizzati dalla sua misteriosa sicurezza e dalla sua storia d’amore. Sanno bene che non è innocente e che nasconde un segreto ingombrante, ma come  i protagonisti di Huckleberry Finn sono estremamente attratti dalla sua personalità e sono disposti ad improvvisarsi ladri e bugiardi pur di aiutarlo a fuggire.

Juniper (Reese Witherspoon) dal canto suo è consapevole del fascino magnetico che esercita sugli uomini, è una donna molto attraente ma non abbastanza coraggiosa da seguire Mud nella sua impresa folle, e non fa altro che remare contro i sentimenti che prova lui fuggendo tra le braccia del primo malcapitato. Come tutti gli altri, anche Juniper è un personaggio controverso, al limite tra il bene e il male, sospesa tra il desiderio di libertà e quello di una sicurezza materiale e mentale che non arriverà mai.

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Nel mondo creato da Jeff Nichols nell’entroterra dell’Arkansas non esistono nè buoni nè cattivi, e come nei romanzi di Raymond Carver e Cormac McCarty i personaggi non sono altro che il frutto del territorio nel quale sono nati, e di una lotta quotidiana per la sopravvivenza in cui la violenza è all’ordine del giorno. L’isolamento e la disperazione induriscono i lineamenti e portano gli uomini a compiere azioni che non avrebbero mai immaginato, a rubare, a tradire e a uccidere se necessario. Ma in questo universo cupo e melmoso come il fiume che lo attraversa, l’unica speranza è rappresentata da un sentimento ancora più puro dell’amore stesso: l’amicizia, l’unico baluardo di complicità in un gruppo di vite disgregate, che si trascinano alla deriva di un territorio silenzioso e bucolico che sta scomparendo, inghiottito dalla città assordante.

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