Lo chiamavano Jeeg Robot

Il fumetto di Lo chiamavano Jeeg Robot

Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti, sarà al cinema dal 25 febbraio.

Intanto, per ingannare l’attesa, Lucky Red e La Gazzetta dello Sport presentano il fumetto basato sul film, disponibile in edicola da sabato 20 febbraio.

Scritto e curato da Roberto Recchioni [Dylan Dog, Orfani] e disegnato da Giorgio Pontrelli [Dylan Dog, Batman, legend of the dark knight] e Stefano Simeone [Orfani, Semplice, Ogni piccolo pezzo], questo interessante prodotto creativo che unisce le due arti, cinema e fumetto, generando qualcosa di completamente autonomo e parallelo, senza rischio di spoiler. Un sequel della pellicola che però è una storia a sè stante, che presenta dei rimandi ma non svela particolari fondamentali. Il consiglio da fanatici scrupolosi è di leggerlo, comunque, solo dopo aver visto il film, così da non rischiare nulla.

Sinossi del film: Enzo Ceccotti, piccolo delinquente di borgata, entra accidentalmente in contatto con una sostanza radioattiva. Data la sua esistenza, basata su espedienti, non passerà molto prima che scopra di aver acquisito dei superpoteri. Oltre lo strato di sporcizia e criminalità, oltre il rifiuto delle responsabilità derivate dai poteri, oltre il suo lato oscuro, più oscuro della melma che lo ha elevato al di sopra di ogni altro uomo, Enzo dovrà scegliere cosa essere: un paladino del Bene, un supercriminale o un cavaliere oscuro?

Un albo tutto a colori, al prezzo di 2,50 euro in aggiunta al costo del quotidiano, che sarà disponibile in quattro diverse copertine da collezione, come si addice ai migliori supereroi, realizzate dai fenomenali

Zerocalcare [La profezia dell’armadillo, Un polpo alla gola]

Leo Ortolani [Rat-Man]

Giacomo Bevilacqua [A Panda piace…]

e dallo stesso Roberto Recchioni.

«Lo chiamavano Jeeg Robot unisce Gomorra con Chronicle, è ambientato in un contesto di bassa criminalità romana, con questo tipo che acquista poteri straordinari… Ha dimostrato che anche per noi italiani è possibile fare un bel film di supereroi». – [ Leo Ortolani ] –