Alessandro Cattelan

Pets – Vita da animali, di Yarrow Cheney e Chris Renaud

«Vi siete mai chiesti cosa fanno i vostri animali quando non siete in casa?»

Pets è la nuova avventura Illumination e ideata dai creatori (la cui firma inequivocabile è lasciata in una scena che a che fare con una montagna di salsicce) di Cattivissimo me e Minions – Il film. Una storia che appare già nota prima della sua effettiva proiezione in sala: il tagline che ha accompagnato tutta la promozione del film è «Vi siete mai chiesti cosa fanno i vostri animali quando non siete in casa?» e la pellicola racconta infatti una giornata vissuta dal Terrier Max e dal suo nuovo (e odiato) coinquilino Duke, un pulcioso randagio che la sua adorata padrona Katie ha avuto l’ardire di accogliere in casa. Insieme a loro, anche gli altri vicini di cuccia Chloe (una gatta golosa e superba), Buddy e Mel (due cani d’appartamento rispettivamente amanti del massaggio da planetaria e della caccia agli scoiattoli), Pisellino (un uccellino che elude la reclusione da gabbia durante il giorno per svolazzare in giro per il palazzo) e la dolce Gidget (segretamente innamorata ma incapace di confessare il proprio amore) verranno coinvolti nelle mirabolanti traversie per portare a termine una missione di salvataggio. Riuscirà il mix variegato di caratteri e intenti a risolvere tutto prima che tutte le porte delle loro case si aprano per il rientro dei padroni?

Pets - ShakeMovies

Ancora una volta con Pets si registra questa fastidiosa tendenza del 2017 di distribuire trailer che nei loro pochi minuti superano in brillantezza la riuscita dell’intero film: le campagne di marketing risultano più argute delle sceneggiature. La trama non rispetta le aspettative suggerite dagli innumerevoli teaser rilasciati nell’arco di mesi che lasciavano presagire un vero e proprio film d’animazione dell’anno. Invece la storia si svolge banalmente, senza nessuna originalità narrativa (il tema del salvataggio ha già avuto ampio spazio nei film d’animazione). Pets non riesce a raggiungere una fisionomia completa: non è al 100% un film per bambini perché lo spettatore viene risucchiato in dinamiche al cardiopalma, che un bambino molto piccolo non riuscirebbe ad apprezzare per l’eccessiva velocità (e a volte tensione nervosa); non è neanche completamente una pellicola per adulti perché mancano gli elementi che tale l’avrebbero resa: la caratterizzazione dei personaggi (alcuni di questi appaiono come delle semplici macchiette senza una personalità a tutto tondo) e dei loro sentimenti, o le situazioni paradossali, la cui ironia potrebbe essere colta solo da un pubblico adulto: in Pets abbiamo solo un tenero coniglietto bianco dall’ispirazione rivoluzionaria e violenta ma la cui fisionomia non tiene per l’intera durata della pellicola e si dissolve senza apparente motivo nel corso della narrazione.

Pets - ShakeMovies

Se si va in sala a vedere Pets con l’aspettativa di assistere a un Toy Story versione animale, probabilmente le scelta sarà azzeccata; se si va in sala con la speranza di non assistere alla messa in scena di un Toy Story versione animale (perché di certe pellicole geniali e innovative sono irripetibili e inimitabili) allora bisognerà essere consapevoli di trascorrere, tra i molti buche narrativi, alcuni momenti piacevoli, tutti coincidenti con i luoghi comuni del mondo canino.
Menzione speciale alla scenografia: in questo caso il premio è meritato; lo skyline di New York toglie il fiato e il movimento in verticale attraverso i grattacieli vale, probabilmente, la visione di tutto il film.

Angry birds, di Clay Kaytis e Fergal Reilly

Dopo aver spopolato sui cellulari di mezzo mondo dal 2009, il 15 giugno gli uccelli arrabbiati di Angry birds atterrano nelle sale italiane con un film di animazione.
I pennuti personaggi del gioco creato dalla casa finlandese Rovio Mobile hanno perso la capacità di volare e di arrabbiarsi, e popolano una piccola isola nel cuore dell’oceano. Serafici e pacifici, gli uccelli non vedono di buon occhio le emozioni forti quale la rabbia ed emarginano tutti coloro che non sanno tenere a bada i propri sentimenti collerici.
Red, doppiato da Maccio Capatonda, è il rosso pennuto protagonista, le cui caratteristiche salienti sono proprio quelle di arrabbiarsi per un nonnulla, essere schivo e burbero. Emarginato e allontanato sin da pulcino, Red deve fare i conti con l’ennesimo caso di esplosione di rabbia, per cui viene condannato ad un ciclo di terapia guidato dalla maestra yoga Matilda. Durante gli incontri conoscerà Chuck e Bomb, doppiati rispettivamente da Alessandro Cattelan e Francesco Pannofino, anch’essi soggetti alla psicoterapia di gruppo per limare i loro eccessi.
Quando sull’isola approdano decine di maiali verdi, Red, uccello dall’apparente mancanza di qualità, è l’unico a percepire la minaccia che si cela dietro i grugni sorridenti e amichevoli. E così toccherà a lui e ai suoi seguaci sventare la minaccia che incombe sulle uova dell’isola, sfidando gli sguardi di disapprovazione degli altri pennuti.
angry birds
Angry birds – Il film”, prodotto dalla stessa Rovio Mobile e da Sony Pictures, strizza l’occhio ai milioni di giocatori che hanno scaricato l’app sul proprio cellulare, ma accalappia anche quella fetta di pubblico che non ha mai lanciato gli uccelli arrabbiati con la mega fionda.
Sbaglierebbe chi pensasse sia solo per un pubblico di giovanissimi, perché diverse sono le battute indirizzate ad un pubblico maggiorenne e molti sono i giochi di parole che solo gli spettatori con qualche anno in più saranno in grado di apprezzare. “Angry birds – Il film” tocca poi temi di una certa rilevanza e, sebbene lo faccia con uno stile scanzonato, non è difficile intravederne il senso. In una società omogenea e uniforme il diverso viene visto con diffidenza e paura e per questo emarginato. La rabbia di Red, l’iperattività di Chuck, l’ansia di Bomb escono dai canoni e per questo vengono condannate e limitate. I tre uccelli vengono percepiti come monodimensionali e identificati solo con i loro difetti, mentre in verità hanno un potenziale tridimensionale e mai scorto sotto strati di piume colorate. Una società che non accetta la diversità, che teme ogni sfumatura in contrasto con la tonalità ufficiale, che non ha il desiderio di scoprire il mondo esterno, diventa, nella realtà come nel film, una società cieca, incapace di riconoscere il valore del singolo.

Una nota importante all’interno del film è la presenza italiana di Francesca Natale, character art director che ha dato forma ai personaggi, sviluppandone la parte antropomorfa e dotandoli di una personalità ben definita.
“Angry birds- il film” ha avuto un budget di circa 80 milioni di dollari, ma Rovio Mobile e Sony Entertainment ne spenderanno più di 100 per la campagna marketing. È probabile, anzi quasi certo, che nel nido Rovio e Sony si schiuderanno presto nuove produzioni sugli uccelli arrabbiati.