Doctor Strange

Doctor Strange, di Scott Derrickson

Liberate la mente da tutto ciò che credete di sapere perché fino ad ora non avete fatto altro che guardare il mondo dal buco della serratura. L’universo che conoscete non è altro che una minuscola parte di un multiverso infinito, in cui le forze del bene e del male si contendono da secoli la sovranità su tutte le dimensioni che lo compongono in una guerra mistica senza fine, che vede in prima linea un esercito di stregoni con il potere di plasmare lo spazio e il tempo a loro piacimento. Uno scenario piuttosto difficile da immaginare per l’uomo comune, tanto più per un uomo di scienza come Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), che ha messo la sua vita al servizio dell’arte suprema della medicina per salvare vite umane. Nelle sue mani scorre magia allo stato puro ogni qualvolta entra in sala operatoria e fa quello che nessun collega avrebbe il coraggio di fare, mentre il paziente sotto i ferri è sospeso tra la vita e la morte. L’esaltazione per ogni successo insperato nutre il suo ego smisurato, e lo invoglia ad accettare casi clinici sempre più complessi, a spingersi sempre oltre, là dove nessuno osa tentare.

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Ma è proprio nel momento in cui sta per sfiorare l’Olimpo della medicina che la sua carriera si infrange miseramente contro un guardrail in un terribile incidente che gli procura un danno permanente alle mani. In un istante Stephen Strange piomba dal paradiso all’inferno, dalle luci della ribalta all’oscurità della solitudine, e la sua vita sembra aver perso significato, nonostante l’amore e il sostegno che la sua collega Claire (Rachel McAdams) continua a dargli. Strange si isola dal mondo e inizia a cercare senza sosta una cura per le sue mani. Chiama a raccolta i luminari di ogni parte del mondo, spende tutti i suoi soldi in interventi impossibili, ma nulla sembra avere effetto, fino a che non si imbatte in Jonathan Pangborn, un paraplegico inoperabile che lui si era rifiutato di visitare, che gli racconta di aver trovato a Kamar-Taj la cura per il suo male e di aver recuperato completamente l’uso delle gambe. Così Strange investe i suoi ultimi risparmi in un biglietto di sola andata per questa straordinaria avventura, che metterà in discussione tutto ciò in cui crede, tutto ciò che ha studiato per anni, e aprirà la sua mente a una conoscenza che supera l’umana comprensione e raggiunge universi inesplorati.

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Dopo aver fatto scendere sulla terra gli dei di Asgard per combattere gli alieni al fianco degli Avengers, l’universo Marvel apre le porte alla magia e ai suoi stregoni, che non difendono la terra dai pericoli fisici così come fanno i supereroi, ma si concentrano sulle minacce mistiche come Dormammu, che dimora nella dimensione oscura e vuole assoggettare l’intero multiuniverso al suo potere. A differenza dei supereroi però gli stregoni non possono contare né su superpoteri né su armi di ultima generazione, e tutto ciò che hanno a disposizione è la capacità di plasmare lo spazio e il tempo con il potere della mente. E di sicuro l’assenza di martelli frantumatori, scudi impenetrabili e armature volanti non li rende meno forti, al contrario gli stregoni sono tra gli esseri più potenti al mondo perché sono in grado di creare qualunque cosa la loro mente riesca a concepire, dalle armi più futuristiche fino alla manipolazione della realtà.

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La straordinaria capacità degli stregoni di accartocciare il mondo, arrotolare il tempo e aprire varchi spazio-temporali in dimensioni sconosciute è senza dubbio l’aspetto più spettacolare del film di Scott Derrickson che, a differenza degli altri film dedicati ai supereroi Marvel, che si concentrano di più sull’azione e sugli scontri convulsi con i cattivi di turno, punta tutto sull’immagine. Geometrie escheriane da capogiro avvolgono i personaggi con uno stile che ricorda più Inception di Christopher Nolan che i colori sgargianti degli Avengers di Joss Whedon, e aprono la strada a un nuovo tipo di eroi, più interessati alla frantumazione dell’ego tra corpo fisico e corpo astrale che a frantumare le città in combattimenti roboanti con il pretesto di salvare il mondo.

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Doctor Strange incarna alla perfezione questo nuovo tipo di eroe, dissacrando l’archetipo della forza fisica incontenibile e dell’invincibilità, per puntare tutto sul potere sconfinato della mente umana, sconosciuto a tutti i mortali che restano ingabbiati in una concezione del mondo limitata dalla ragione, che esclude la magia e forme di conoscenza diverse da quelle dettate dalla scienza. E proprio nella sua diversità questo eroe vince il confronto con tutti quelli che l’hanno preceduto, attirando magneticamente l’attenzione sul personaggio creato negli anni ’60 da Steve Ditko, e che ora è tornato prepotentemente a far parte dell’universo Marvel sia nel cinema che nel fumetto, appena rilanciato in una nuovissima serie. Ora che il Doctor Strange è arrivato nulla sarà più come prima.

Universal Monsters Universe – Il mondo ha bisogno di mostri

«Alcune volte il mondo non ha bisogno di un eroe, ma di un mostro»

Da quando nel 2012 la Universal ha annunciato di voler riavviare uno dei loro franchise più fortunati, La Mummia, e voler ricominciare da capo con un Van Helsing che sappia conquistare pubblico e critica, si sono succeduti molti registi e produttori e i progetti hanno rischiato di essere accantonati del tutto. Finché nel 2014 da Roberto Orci, sceneggiatore, produttore televisivo e produttore cinematografico messicano [Transformers, Star Trek], non giunge l’idea che la Mummia e Van Helsing avrebbero potuto condividere lo stesso mostruoso universo, in cui far confluire anche tutti i mostri che hanno reso famosa la casa editrice, per l’occasione rivisitati, resi appetibili non solo ai cinefili di vecchia data o ai cultori dei classici dell’orrore. Insomma, un colossale progetto di reboot generale che sarà il metro di paragone della nuova generazione.

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Capostipite di questo progetto non poteva che essere Dracula: Dracula Untold, inizialmente, era intitolato significativamente “Dracula Year Zero”, per sottolineare la volontà di azzerare quasi completamente le conoscenze cinematografiche a riguardo per gettare le basi di un mondo oscuro che sia lo scenario perfetto per una nuova stirpe di creature, figlie del folklore ma plasmate con effetti speciali che li possono far camminare tra noi.

Il produttore Alex Kurtzman ha annunciato che la nuova serie di film sarà un mix di orrore e di altri generi, ma a giudicare da quanto avvenuto con Dracula, però, dovremo aspettarci un’atmosfera più fantasy, dove l’orrore cede di netto il passo all’avventura e all’azione. Un’operazione che ricorda molto i crossover Marvel e DC che da anni ormai sono in cima alle classifiche. Intanto per The Wolf Man, previsto per il 30 marzo 2018, è al lavoro Aaron Guzikowski, promettente sceneggiatore dell’avvincentissimo Prisoners, mentre per occuparsi della coerenza dell’universo condiviso è stato messo sotto contratto Jay Basu, famoso per aver creato le ambientazioni suggestive di Monsters: Dark continent, The Lost Dinosaurs e l’ancora inedito Metal Gear Solid.

Ultimamente è stato annunciato che Tom Cruise e Sofia Boutella saranno i protagonisti di La Mummia, previsto per il 9 giugno 2017, ma il film è ancora in fase di preproduzione: dell’apprezzato sceneggiatore John Spaihts [Prometheus e L’ora nera] potremo ammirare l’attesissimo Doctor Strange con Benedict Cumberbatch, Rachel McAdams e Tilda Swinton, nelle sale italiane dal 26 ottobre, e il sci-fi Passengers con Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen e Laurence Fishburne, programmato per il periodo prenatalizio.

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Il resto della mostruosa schiera è solo in fase di sviluppo ma Aaron Guzikowski e Chris Morgan [Wanted e Fast & Furious 7] garantiscono spettacolo, azione e scene memorabili. Non ci resta che attendere le date ufficiali, quindi. Intanto possiamo fantasticare pensando ai titoli annunciati: Frankenstein, The creature from the Black Lagoon (con Scarlett Johansson, forse), The invisible man (con Johnny Depp), Van Helsing, La moglie di Frankenstein, per il cui ruolo è palesemente corteggiata Angelina Jolie. Non fateci la bocca, i nomi altisonanti si susseguiranno all’infinito e fino al primo ciak non ci saranno certezze.

Una curiosità a margine: nel 2009, il pronipote di Bram Stoker, Dacre, a quattro mani con Ian Holt, ha scritto Undead – Gli immortali, il seguito ufficiale di Dracula. In questo nuovo romanzo l’antagonista principale è Elizabeth Báthory, anch’essa vampiro, e il protagonista è Quincey Harker, figlio di Jonathan e Mina Harker. Non è chissà quale previsione pensare che anche quest’opera sarà oggetto di una trasposizione, infilata tra una moglie di Frankenstein e un nipote dell’Uomo Lupo, magari!

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