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Macbeth, di Justin Kurzel

«Il bello è brutto e il brutto è bello» così inizia la tragedia di Macbeth, in cui la vita e la morte sono connesse l’una all’altra come il sole e la luna, e il futuro più radioso che si possa immaginare nasconde un segreto oscuro come l’inferno. Il cielo è infuocato dalle pire dei defunti e una nebbia fitta nasconde pietosa i corpi dei soldati rimasti uccisi in battaglia. Macbeth con il volto ancora imbrattato del sangue dei nemici sta tornando a casa con il suo fedele amico Banquo, quando la nebbia si dissolve sulla brughiera e lascia intravedere tre creature oscure con le sembianze di donne che lo salutano Barone di Glamis, poi Barone di Cawdor e infine gli annunciano che sarà re. Questa luminosa profezia nutre la sua ambizione, ma la speranza di diventare re avvelena i suoi pensieri come una pozione mortale, gli toglie il sonno e annebbia la veglia, fino al momento in cui non riabbraccia la sua amata. Lady Macbeth si ubriaca di vanità per le parole delle streghe dai suoi baci assorbe il suo veleno. Lo incita a comportarsi da uomo e a prendersi il futuro che gli è stato predetto con la forza, sfidando il cielo e assassinando nottetempo il buon re Duncan, che sarà presto loro ospite.

Il regno di Macbeth nasce dal sangue dei soldati straziati sul campo di battaglia, dai vecchi pugnalati nel sonno e dai fanciulli impiccati nel bosco, nasce dalle urla degli innocenti e dal fetore dei corpi martoriati, e in questo orrore senza fine continua a crescere, accumulando morte su morte. Ma il sangue versato fa ribollire la terra e fa tornare in vita i morti, uno dopo l’altro, per tormentare le ore di Macbeth e della sua sposa. I fantasmi sono ovunque, infestano la foresta, siedono al loro tavolo, e urlano il loro nome per chiedere giustizia. La mente dei nuovi sovrani è piena di queste creature infernali, che li allontanano sempre di più, annebbiando le percezioni, annullando i sentimenti e confondendo la notte con il giorno, e qualunque cosa facciano non possono fare a meno di sprofondare sempre di più nell’inferno che si sono costruito con le loro mani.

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Questa è la triste storia di Macbeth, il soldato valoroso reso pazzo da un’ambizione sconfinata e della sua regina, prima strega sanguinaria, poi donna oppressa dal senso di colpa, e in molti l’hanno raccontata, osservandola ogni volta da un punto di vista diverso. Ora il regista australiano Justin Kurzel sfida i giganti del passato, Orson Welles, Akira Kurosawa e Roman Polanski, che questa storia l’hanno già raccontata, e cerca la sua chiave interpretativa nella sua personale estetica della morte, mostrando gli spettri degli uccisi come presenze tangibili e onnipresenti. In questo Macbeth nessuno muore davvero, neanche il figlio di Macbeth, ma si trasforma in una creatura antropomorfa che rispecchia i pensieri di chi gli ha strappato la vita, il senso di colpa e il tormento di un re e di una regina incapaci di essere attori della loro storia.

Come i loro alter ego scenici anche Michael Fassbender e Marion Cotillard sono intrappolati in questo labirinto di ombre, vincolati dal timore reverenziale verso il ruolo che gli è stato cucito addosso a forza, e stretti nella morsa del verso shakespeariano, che guida le loro azioni fino a prevaricarle. Kurzel infatti ha scelto di mantenere intatto il testo originale e la sequenza dei versi che guidano il destino funesto di Macbeth, per tornare al nucleo dell’opera, alla sua essenza più pura. Ma se l’impianto formale del Macbeth shakespeariano incontra la perfezione sulla scena teatrale, la sua trasposizione fedele nel film risulta legnosa, tanto composta da sembrare artefatta, e costringe gli attori ad assecondare il ritmo lento dei versi, senza cedere alla follia scomposta che appartiene ai loro personaggi. Nella sua estetica impeccabile il Macbeth di Kurzel implode e la brutalità di quest’opera, che gronda sangue e morte da ogni verso, si trasforma in un orrore più intimo, che corrode la mente dall’interno con le sue visioni spettrali e conduce a una morte lenta ma non meno dolorosa.

Shakespeare Retold: a gennaio su Diva Universal

A gennaio, Diva Universal (Sky – Canale 133) rende omaggio al drammaturgo inglese William Shakespeare con quattro raffinati adattamenti della BBC (2005), resi in chiave moderna per il piccolo schermo, selezionati fra alcune delle opere più influenti della produzione shakespeariana. L’appuntamento è ogni mercoledì di gennaio alle 21.00.

Si comincia con Molto rumore per nulla in cui Damian Lewis (Golden Globe per “Homeland”) e Sarah Parish sono i protagonisti una serie di dispute amorose e intrighi sentimentali in uno studio televisivo; nel moderno Macbeth, qui interpretato James McAvoy (“X-Men: l’inizio”), omicidi e brama di potere in un ristorante di Glasgow; in La bisbetica domata Insulti e passione tra l’aristocratico Rufus Sewell (“L’amore non va in vacanza”) ed una spocchiosa politica in carriera: infine Sogno di una notte di mezza estate: tra fiaba e realtà, caos e filtri d’amore da mescolare in un insolito resort a tema. Nel cast Imelda Staunton (“Il segreto di Vera Drake”).

I titoli in programma:

• 7/1 – Molto rumore per nulla (regia di B. Percival)

• 14/1 – Macbeth (regia di M. Brozel)

• 21/1 – La bisbetica domata (regia di D. Richards)

• 28/1 – Sogno di una notte di mezza estate (regia di E. Fraiman)

Molto rumore per nulla


Molto rumore per nulla

Osservazioni pungenti e conquiste d’amore in uno studio televisivo, con Damian Lewis (il sergente Brody di Homeland, ruolo che gli è appena valso un Golden Globe come Miglior attore in una serie drammatica) nei panni di un giornalista spocchioso, Benedick, che si innamorerà suo malgrado della cinica collega Beatrice (Sarah Parish), la conduttrice alla quale tre anni prima aveva dato buca in occasione di un appuntamento galante molto atteso. In un crescendo di equivoci e rivelazioni, le risate e il romanticismo sono assicurati!

Macbeth

Omicidi a catena e brama di potere in un ristorante di classe di Glasgow, per il Macbeth che vede come protagonista James McAvoy (Le cronache di Narnia, L’ultimo re di Scozia, X-Men – L’inizio). Il ristorante è di proprietà del famoso cuoco televisivo Duncan Docherty (Vincent Regan), che gode della fama ottenuta grazie al duro lavoro di Joe (McAvoy). Al suo fianco la moglie Ella (Keeley Hawes) che lavora come maître e che sarà complice nella follia omicida del marito.

La bisbetica domata

Insulti e passione tra un aristocratico, Rufus Sewell (L’amore non va in vacanza, I pilastri della terra) ed una megera in carriera politica. Katherine (Shirley Henderson) è estremamente distruttiva nei suoi rapporti sociali, sia a lavoro che nella vita personale. Sua sorella Bianca, al contrario, è un modello popolare che tutti amano. Il suo direttore la vuole sposare e lei, per farlo rinunciare, propone un patto: accetterà solo quando a sposarsi ci sarà anche sua sorella Kate. La sfida impossibile è aperta e il manager caparbio organizza l’incontro con un suo nobile amico, il conte Petruchio. L’impensabile accade!

Sogno di una notte di mezza estate

Fiaba, realtà, caos e filtri d’amore in un insolito resort dove si incrociano le vite di bizzarri personaggi, tra i quali spicca un’incantevole Imelda Staunton (nomination all’Oscar® come Miglior attrice per Il segreto di Vera Drake).
Durante una festa di fidanzamento organizzata da Theo e Polly (Staunton) per la loro figlia Ermia, promessa sposa di James (ragazzo con cui è cresciuta, ma che non ha mai amato), si presenta il suo vero grande amore, Zander, per riconquistarla. A quel punto Helena, la migliore amica di Ermia, si dichiara innamorata, non corrisposta, del rifiutato James. Quando il re e la regina delle fate decidono di raddrizzare le cose con un filtro d’amore, la loro ingerenza non va a buon fine e la situazione si complica a dismisura.

Michael Fassbender e Marion Cotillard nella tragedia dell’ambizione

Macbeth e la sua fedele consorte tornano a macchiare il regno di Scozia e le loro mani omicide di sangue innocente nell’adattamento di Justin Kurzel, che vedrà Michael Fassbender e il premio Oscar Marion Cotillard nei panni dei due feroci coniugi ingordi di potere. Il film sarà nelle sale nel 2015.

 

L’ambizione sfrenata nutrita dal potere ammaliatore della moglie-strega hanno portato Macbeth sul trono di Scozia, ma il trono gronda sangue e le vittime sacrificate al banchetto del potere tornano dal regno dei morti per cercare vendetta. Le allucinazioni ricorrenti e il senso di colpa tormentano l’anima dei carnefici dell’innocente re Duncan, fino a che le loro vite infelici non si spengono come candele al vento.

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La tragedia dell’ambizione di William Shakespeare torna a calcare la scena grazie a Justin Kurzel, autore dell’horror Snowtown, che si è immerso nell’oscurità violenta della Scozia medievale per incontrare Macbeth e la sua complice e consorte Lady Macbeth, qui interpretati da Michael Fassbender e Marion Cotillard, nel cammino sanguinoso che li porta dal massimo onore alla caduta negli abissi della follia.