Nell’ambito della rassegna dedicata al teatro britannico, Let’s go British, il Teatro dell’Orologio di Roma presenta la black comedy del drammaturgo inglese Dennis Kelly, messa in scena da Luca Ligato e interpretata da Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò.
Recensione di Manuel Porretta
Due persone, un bunker, una guerra atomica. Sembrerebbero questi gli elementi alla base della black comedy “After the end”, in scena al Teatro dell’Orologio, ma il buio del palco, le vibrazioni dei suoni bassi, il ritmo serrato frantumano le certezze dello spettatore.
Mark e Louise sono sopravvissuti. La città in cui abitavano è un dedalo di rovine e polvere, corpi carbonizzati e disperazione. Parenti e amici sono ricordi a cui si aggrappano per non precipitare nel baratro. Ad accoglierli solo il ventre freddo del bunker antiatomico, ordinato, pulito, intonso come appare il suo proprietario, Mark. Il ragazzo porta in salvo Louise, la collega di cui è innamorato, prima che le ceneri radioattive precipitino al suolo e attende con lei che passino due settimane, quattordici lunghi giorni, per poter aprire di nuovo la botola. Le razioni sono contate, l’acqua limitata, l’elettricità razionata. Solo le ossessioni, le incomprensioni, le bugie non lo sono. Ed è proprio di questo che sono rivestite le pareti del bunker, animo umano tetro e claustrofobico, che rivendica in ogni momento la sua parte sulla scena. In questo ambiente limitato e di convivenza forzata non c’è posto per falsi riflessi, per ipocrisie, per simulazioni. Il buio, il silenzio, la fame e l’angoscia grattano la superficie protettiva della pelle e mettono a nudo scheletri e pulsioni. Mark, vibrante di insicurezza, lascia che il suo sentimento per Louise marcisca di violenza e sopraffazione, relegando la tenerezza ad un mondo che non esiste più e di cui, probabilmente, non ha mai fatto parte. Louise cede al racconto di Mark, cede alle privazioni, cede alla violenza, ma non si sottomette al ruolo di vittima e rivela un crocicchio di nervi che pulsano rabbia e la conducono alla sconvolgente verità finale.
After the end è un dramma psicologico scritto dal drammaturgo inglese Dannis Kelly nel 2005, subito dopo gli attacchi terroristici di Londra. È una black comedy avvincente e dal ritmo serrato, duro e spiazzante, che mantiene viva la sua attualità perché la vera scena in cui si muovono gli attori è quella dell’animo umano. Le fragilità e le debolezze si nutrono della quotidiana ipocrisia, ma quando la quotidianità viene spazzata via, accantonata in un angolo remoto, gli aspetti più reconditi della psiche avanzano uscendo dalle ombre e riguadagnano la luce.
Valeria Perdonò e Alessandro Lussiana, per la regia di Luca Ligato, non si risparmiano e non risparmiano nulla al pubblico. Ridono, si rincorrono, si graffiano e si mentono in una scena austera e claustrofobica, e permettono allo spettatore, con una naturalezza sconcertante, di trasformarsi in vittima e carnefice, consegnandogli le chiavi per aprire la botola e calarsi nel buio dell’animo umano.