film in sala

La teoria del tutto, di James Marsh

Non sarebbe straordinario se esistesse una formula, un’unica ed elegante espressione matematica, in grado di racchiudere i misteri dell’universo in una breve sequenza numerica, tornando indietro nello spazio e nel tempo per raccontare l’origine e la fine dei pianeti? Stephen Hawking, uno dei cosmologi più famosi al mondo, dopo cinquant’anni di studio matto e disperatissimo sta ancora cercando la risposta a questo quesito. Dai suoi primi passi da studente nella prestigiosa Università di Cambridge, Hawking non ha mai smesso di indagare le stelle, formulando e confutando le sue stesse tesi sull’origine del mondo, e non si è arrestato neanche davanti a un grave disturbo degenerativo ai motoneuroni, che nel corso del tempo gli ha impedito prima di camminare e poi di parlare. “Potrai continuare a pensare, ma ben presto nessuno potrà più ascoltare i tuoi pensieri”, era stata la severa diagnosi dei medici quando il giovane studente aveva iniziato a manifestare i primi sintomi della malattia. Ma il cervello umano corre più veloce del corpo, si nutre della linfa delle idee, e Hawking era troppo affamato di conoscenza per abbandonarsi a un destino di immobilità. Al contrario il suo desiderio era divorare tutto il tempo che gli rimaneva e vivere a pieno la vita scientifica come quella amorosa, e Jane, la bella studentessa di poesia iberica incontrata al ballo di fine anno, è piombata nella sua vita nel momento esatto in cui il giovane scienziato aveva più bisogno di sentirsi amato, alla vigilia della sua malattia.

the-theory-of-everything-shakemovies
Jane rimane affascinata da questo ragazzo timido e impacciato sin dal primo incontro. La sua fede profonda in Dio si scontra con il pragmatismo scientifico di lui, ma le sue teorie sull’universo la fanno viaggiare magicamente nel tempo, proprio come la poesia medievale che tanto ama, e la ipnotizzano al punto da farle dimenticare i limiti fisici e tutte le difficoltà potrebbero derivare dalla loro unione. Stephen venera il l’ordine del cosmo e il disegno imperscrutabile che ha scisso i pianeti per renderli ciò che sono oggi, ma non sa dare un nome al suo Dio se non con un’equazione. Dopo un fidanzamento lampo, queste due anime profondamente influenzate dalla scienza e dalla fede si uniscono in matrimonio e diventano genitori di tre meravigliosi bambini. La loro quotidianità è fatta di tenerezza e di piccoli contrasti, come quella di tutte le coppie della loro età, ma Stephen non è come gli altri, è un uomo eccezionale, un’intelligenza creativa che sfida le leggi della fisica e del tempo per rimanere in vita ogni oltre speranza, e Jane è costretta a mettere da parte se stessa e i suoi studi per seguire Stephen e aiutarlo a realizzare i suoi ambiziosi obiettivi.

theory-of-everything-stephen-hawking-shakemovies
Oggi, ad anni di distanza dalla fine del matrimonio con Stephen Hawking, Jane ha raccolto le sue preziose memorie nel romanzo “Verso l’infinito”, raccontando dal suo punto di vista gli anni trascorsi al fianco di Stephen, nel bene e nel male. Dall’incontro con questo ragazzo così eccentrico e bizzarro che le ha rapito il cuore, agli anni tormentati della malattia, che limitano Stephen sempre di più nel corpo mentre la sua mente continua ad espandersi e a proporgli nuove sfide. James Marsh ha raccolto la preziosa testimonianza di Jane e l’ha trasformata in un film che descrive il genio della fisica attraverso lo suo sguardo di una ragazza innamorata e di una moglie affettuosa, che lotta ogni giorno per sostenere Stephen nella ricerca e per regalargli una vita più normale possibile. Come Hawking, anche Marsh cerca l’equazione perfetta tra le emozioni più intime e l’esattezza scientifica dei fatti per raccontare la storia di questo straordinario scienziato senza abbandonarsi a un sentimentalismo languido, e senza distogliere mai lo sguardo dalla lente dell’oggettività. Stephen Hawking, se pur nella sua fallibilità umana, ha compiuto qualcosa di straordinario e Marsh nella sua storia ha trovato l’ispirazione per elaborare la sua formula segreta per dilatare il tempo all’infinito e far esplodere le stelle, riconoscendo nell’amore la forza motrice di tutto l’universo.

Clown, di Jon Watts

Il clown si muove goffamente sulla scena, barcolla sulle sue scarpe extra large e ondeggia nel suo costume coloratissimo per strappare sorrisi ai bambini che lo acclamano a gran voce, per immergersi in quell’atmosfera magica fatta di palloncini colorati, musica e giochi di ogni tipo. I bambini sono ipnotizzati dall’aspetto comico e rassicurante del clown, e non riescono a distogliere neanche per un istante lo sguardo dalla parrucca arcobaleno e dal naso rosso e buffo, che troneggia al centro del suo faccione bianco. Ma chi si nasconde dietro quello strato di cerone e quel sorriso disegnato ad arte? Nessuno sa chi sia. Ma quando si spengono le luci della ribalta il clown si toglie il trucco e sveste i panni comici per tornare alla sua comune umanità, e sotto il travestimento si intravede il volto di Kent, l’agente immobiliare che si è trasformato in clown per allietare la festa di compleanno del suo piccolo Jack, facendogli il regalo più bello che potesse desiderare.

Sotto gli occhi orgogliosi della moglie e del figlioletto, Kent inizia a togliersi il costume pezzo dopo pezzo per tornare a fare il papà, ma avverte una strana sensazione. Il vestito sembra incollato al corpo, fuso con la carne, e ad ogni tentativo di rimuoverlo lo sente ancora più stretto. Gli sembra di soffocare. Non si sono forbici che riescano a tagliarlo. Anche il naso rosso e la parrucca sono avvinghiati alla carne come il vestito e immuni a qualunque rimedio casalingo che cerchi di staccarli. Kent si accanisce su quell’abito maledetto al punto di scarnificarsi, ma è tutto inutile. Il costume da clown è diventato parte del suo corpo, la sua nuova pelle e la sua nuova personalità. Il costume ha inglobato il suo corpo e la sua anima, lo corrode dall’esterno e gli mangia l’anima come un demone vorace. La ricerca disperata di una soluzione conduce l’uomo alla scoperta di una verità atroce: quel costume apparentemente innocuo non è altro che la pelle di un demone divoratore di bambini, e ora questa creatura malvagia vive dentro di lui e ha fame di carne umana. Non si può tornare indietro, ed è impossibile dominare la fame.

clown2-shakemovies
Il padre affettuoso lotta con tutte le sue forze contro il mostro che sta diventando, ma l’umanità lascia gradualmente spazio alla bestialità, e il desiderio di assaporare anche solo un boccone di carne umana vince sulla sua coscienza. In una lotta costante tra le pulsioni omicide e il desiderio di restare aggrappato all’ultimo brandello di umanità, Kent si trasforma gradualmente nel demone che gli ha prestato la pelle  sotto l’obiettivo attento di Jon Watts, che segue la trasformazione con un’attenzione morbosa, curando ogni più piccolo dettaglio della fusione del costume con il corpo, fino a che non diventa una maschera informe, in cui il trucco stantio si mescola al sangue delle sue vittime. Con l’unico intento di sviscerare il conflitto interiore del clown assassino, Watts si sofferma sul contrasto macroscopico tra la furia bestiale del mostro e gli slanci affettuosi dell’uomo intrappolato nel costume, indugiando coraggiosamente sui particolari più rivoltanti degli omicidi, in cui i corpi delle giovani vittime vengono dilaniati e digeriti con una violenza inaudita.

Ma è proprio la crescita graduale del mostro a veicolare l’orrore in Clown, che non si sofferma sulla tensione della caccia alle vittime e sugli omicidi seriali, come accade con i clown assetati di sangue dell’immaginario cinematografico comune, ma sull’oscurità intrinseca di un personaggio ambiguo, che vive eternamente con una maschera incollata sul viso, comica a tragica allo stesso tempo. Il nuovo clown non spaventa, ma turba la coscienza, toglie il sonno, e insinua il dubbio sull’orrore che serpeggia sotto le maschere umane apparentemente più innocue e rassicuranti. Il mostro è sempre in agguato, e cresce proprio sotto i nostri occhi.

Mud, di Jeff Nichols

I fondali fangosi del Mississipi, coperti da rottami, nascondono sorprese inaspettate per chi ha il coraggio di scavare a fondo, di sporcarsi le mani nei nugoli di serpenti limacciosi che ne sono a guardia. Sotto la superficie dell’acqua torbida, qualche volta, si possono fare incontri rari e preziosi come le perle di fiume, visibili solo all’occhio saggio che sa distinguerle dagli scarti senza valore.

Mud è un figlio del fiume, proprio come Ellis, è nato su quelle rive ed è fatto della sua stessa materia, tanto che già dal primo incontro si riconoscono l’uno nell’altro. Mud è un fuggitivo, braccato dai cacciatori di taglie per aver ucciso un uomo, ed Ellis cerca una via di fuga da una famiglia senza amore che si sta disgregando sotto i suoi occhi e che vuole trascinarlo nella fredda città, lontano dal fiume. L’oggetto del desiderio di entrambi è una vecchia barca arroccata su un albero, un rifugio sicuro dal quale proteggersi dal mondo per Ellis, e una via di fuga verso una vita serena con Juniper, l’amore della sua vita, per Mud. Il miraggio di un amore autentico, che supera il tempo e le avversità, spingono il quindicenne Ellis e il suo amico Neckbone ad aiutare il fuggiasco a ricostruire la barca e ad architettare la fuga con la bella Juniper, ma scavando a fondo nella complessità dei sentimenti umani non troverà ciò che si aspetta.

mud-Matthew McConaughey_shakemovies
Il personaggio di Mud, incarnato da Matthew McConaughey, è una cosa sola con il paesaggio che lo circonda, odora di cibo in scatola e di legno imputridito, e porta sul corpo i segni della spiritualità del sud, dai serpenti tatuati agli stivali decorati con croci di chiodi per tenere lontano gli spiriti cattivi. I due ragazzi sono ipnotizzati dalla sua misteriosa sicurezza e dalla sua storia d’amore. Sanno bene che non è innocente e che nasconde un segreto ingombrante, ma come  i protagonisti di Huckleberry Finn sono estremamente attratti dalla sua personalità e sono disposti ad improvvisarsi ladri e bugiardi pur di aiutarlo a fuggire.

Juniper (Reese Witherspoon) dal canto suo è consapevole del fascino magnetico che esercita sugli uomini, è una donna molto attraente ma non abbastanza coraggiosa da seguire Mud nella sua impresa folle, e non fa altro che remare contro i sentimenti che prova lui fuggendo tra le braccia del primo malcapitato. Come tutti gli altri, anche Juniper è un personaggio controverso, al limite tra il bene e il male, sospesa tra il desiderio di libertà e quello di una sicurezza materiale e mentale che non arriverà mai.

reese-witherspoon-mud-shakemovies

Nel mondo creato da Jeff Nichols nell’entroterra dell’Arkansas non esistono nè buoni nè cattivi, e come nei romanzi di Raymond Carver e Cormac McCarty i personaggi non sono altro che il frutto del territorio nel quale sono nati, e di una lotta quotidiana per la sopravvivenza in cui la violenza è all’ordine del giorno. L’isolamento e la disperazione induriscono i lineamenti e portano gli uomini a compiere azioni che non avrebbero mai immaginato, a rubare, a tradire e a uccidere se necessario. Ma in questo universo cupo e melmoso come il fiume che lo attraversa, l’unica speranza è rappresentata da un sentimento ancora più puro dell’amore stesso: l’amicizia, l’unico baluardo di complicità in un gruppo di vite disgregate, che si trascinano alla deriva di un territorio silenzioso e bucolico che sta scomparendo, inghiottito dalla città assordante.

IMG_8063.CR2