Animali Fantastici inizia con un viaggio verso New York e con una valigia che nasconde un universo sconfinato, popolato da creature magiche multiformi e colorate, ansiose di scoprire il nuovo mondo. Il fortunato proprietario della valigia è Newt Scamander (Eddie Redmayne), un giovane Magizoologo, espulso dalla scuola di magia Magia e Stregoneria di Hogwarts per aver messo in pericolo la vita di uno studente, ma che ben presto sarà ben noto agli allievi della scuola per aver scritto Animali Fantastici e Dove Trovarli, uno dei libri di testo di Harry Potter. La storia di Newt Scamander si svolge infatti nel 1926, diversi anni prima della saga che ha come protagonista il maghetto più famoso del mondo, nata dalla penna di J.K. Rowling nel 1997 e ambientata nella stessa epoca. Tuttavia, pur facendo parte dello stesso universo magico, Animali Fantastici non è un prequel di Harry Potter, ma un’avventura completamente nuova, vibrante, che reinventa il linguaggio magico e spalanca le porte del mondo sconfinato delle creature fantastiche.
Quando Newt sbarca a New York trova la città in pieno scompiglio. Un essere misterioso sta seminando morte e distruzione per le strade sotto forma di un vento oscuro che travolge qualunque cosa gli capiti a tiro. Il fenomeno che spiazza la scienza e la ragione umana, ha suscitato l’interesse dei Secondi Salemiani, una sorta di nuovi cacciatori di streghe, desiderosi di creare una nuova Salem a New York per stanare e sterminare tutta la comunità magica locale. Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America, detto anche Macusa, è in stato di massimo allarme, schiacciato com’è tra tra la minaccia dei salemiani, e quella dell’Obscuriale che sta riducendo la città a brandelli con il rischio di far uscire la comunità allo scoperto. Il Macusa infatti ha il compito di regolare e proteggere il mondo magico nordamericano con l’applicazione dello Statuto di Segretezza, perché nella New York degli anni ’20 i maghi vivono ancora in uno stato di clandestinità, e gli è assolutamente proibito interagire con i Babbani, che loro chiamano No-Mag, mentre nel Regno Unito, da dove proviene Newt, convivono pacificamente.
Qualunque cosa possa rivelare al mondo l’esistenza dei maghi è considerata una minaccia per il Macusa, compresi gli animali fantastici di cui si prende cura Newt, perché il loro temperamento estremamente vivace, oltre che le dimensioni ciclopiche di alcuni di loro potrebbero mettere in crisi l’equilibrio tra mondo magico e non magico, al punto da portare ad una guerra. La missione di Newt è proprio cercare e salvare tutte le creature magiche del globo dalle grinfie di vuole sterminarle, ma soprattutto comunicare al mondo magico il valore di queste creature, molto più mansuete degli umani, che sono davvero gli esseri più pericolosi della terra. Per questo quando alcune delle sue creature scappano inavvertitamente dalla valigia dell’ignaro No-Mag Jacob Kowalski (Dan Fogler) per Newt si preannuncia la catastrofe. Con il Macusa alle calcagna, Newt si mette alla ricerca delle sue creature prima che possano distruggere la città e mettere a repentaglio la segretezza della comunità magica. Ad aiutarlo in questa folle impresa, oltre al suo nuovo amico No-Mag, c’è l’ex investigatrice del Macusa Tina Goldstein (Katherine Waterston) e sua deliziosa sorella, Queenie (Alison Sudol), che ha il potere di leggere la mente.
Questa colorita squadra di outsider è la novità più brillante di questa avventura firmata da J.K. Rowling, che questa volta ha curato anche la sceneggiatura del film di Yates e che come sempre mostra la sua straordinaria capacità di creare mondi e personaggi eterogenei, ma scolpiti nei minimi dettagli fino a creare vere e proprie icone. Newt, Tina, Queenie e persino l’impacciatissimo No-Mag Jacob Kowalski sono estremamente diversi tra loro, ma anche da tutti i personaggi che hanno popolato l’universo magico di Harry Potter, e hanno un’individualità così definita che sarà impossibile dimenticarli. Dai costumi, alla postura, fino al loro approccio verso il mondo, tutto funziona sinergicamente per costruire la loro personalità unica e magnetica.
Lo stesso vale per gli animali fantastici che scalpitano per venire fuori dalla valigia di Newt e diventare parte integrante di questa avventura. La varietà di creature presentata da David Yates è ampia quanto quella che si può trovare all’interno del nostro regno animale: dalla creatura più suggestiva alla maestosa, da quella più terribile a quella magnifica, ed ognuna di queste è inserita nel suo loro habitat di origine, dal deserto dell’Arizona, fino ai ghiacciai del Polo. Inoltre ognuna delle creature, oltre ad avere un aspetto decisamente surreale, reso possibile da un fine lavoro di animazione in CGI, che ha conferito loro profondità, dimensione, colore, luce, e movimento, è caratterizzata da una personalità individuale, che gli permette di affrontare situazioni diverse in modo totalmente inaspettato, espandendo al massimo il proprio potenziale drammatico. Se lo Snaso è un piccolo roditore dal pelo soffice con un muso lungo ed un becco simile ad un’anatra ed è un inguaribile ladruncolo, il Demiguise è un primate dal pelo argenteo con grandi occhi tristi e la capacità di diventare invisibile, mentre l’Occamy ha l’aspetto di un drago alato, e ha il potere di rimpiccolirsi o allargarsi in base all’ambiente in cui si trova.
Queste sono solo alcune delle meravigliose creature racchiuse nell’infinito universo magico di Animali Fantastici e Dove Trovarli, ma con la loro personalità apparentemente sopra le righe, ma oggettivamente innocue, veicolano quello che è il tema principale del romanzo della Rowling e poi del film, e cioè la paura delle cose che non capiamo e la reazione delle persone a questa paura, che porta a conseguenze ben più gravi della motivo stesso della paura. Tutto nasce da qui, dalla paura dell’ignoto, dalla paura di creature sconosciute, e dalla paura ancestrale della magia, che costringe i maghi a vivere nella perenne oscurità e a contenere i propri poteri fino a che non esplodono con conseguenze disastrose. E David Yates è riuscito perfettamente a veicolare questa paura in una pellicola in cui l’oscurità si incastra con la luce, generando mostri dalla ragione e creature meravigliose dalla fantasia, senza porre limiti spaziali o temporali a ciò che un pizzico di immaginazione può generare. Come Newt è in grado di racchiudere nel piccolo spazio di una valigia un mondo magico sconfinato, così anche Yates, supportato dalla fantasia prorompente della Rowling, ha compresso nel suo racconto cinematografico un universo talmente ricco di personaggi e situazioni straordinarie che il tempo della narrazione è bastato solo a sbirciare un piccolo pezzo della meraviglia che divamperà nel resto della saga. L’attesa per il prossimo film è già alle stelle!