Loro chi?, di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci

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David è un ragazzo pieno di belle speranze e come tanti aspira a diventare un grande scrittore. La sua famiglia lo supporta da anni sia economicamente che emotivamente, ma a quanto pare il suo libro nel cassetto non è destinato a diventare un best seller e ogni volta in cui finisce tra le mani di un editore finisce irrimediabilmente nel cestino, la maggior parte delle volte senza neanche essere letto. L’Italia è povera di lettori e ricca di sedicenti scrittori, su questo non c’è alcun dubbio, ma è anche vero che vedere il proprio libro troneggiare sugli scaffali di una libreria ormai è una mera illusione. David però non si arrende e un giorno, in preda alla disperazione, punta una pistola alla tempia del suo editore preferito e lo obbliga ad ascoltare la storia contenuta nel suo prezioso manoscritto.

Le parole corrono sulla carta, volano, la storia è appassionante e David è inarrestabile. Il racconto parte da lui, dalla sua carriera da scrittore fallito e dalla possibilità di dare una svolta alla sua vita con un’azienda che produce elettrodomestici, lontana dal mondo letterario ma di sicuro più remunerativa. Il suo destino dipende da un’importante presentazione, per cui si sta preparando da mesi. David è concentrato e pronto a vincere la sua battaglia, ma poco prima dell’evento irrompe nella sua vita un personaggio curioso, Marcello, che lo invita a fare bisboccia con due ragazze da sogno. Da quel momento è il vuoto. La mente è offuscata. David in una sola notte ha perso tutti i suoi soldi, il lavoro e la fidanzata, e quel che è peggio è che non sa perché. Tutto ciò che sa è che deve trovare l’uomo che lo ha trascinato in quel vortice di sfortunati eventi e riprendersi la sua vita. Peccato che quello strano personaggio sia un mago della truffa e un maestro dei travestimenti, è astuto, inafferrabile, tutti lo conoscono ma nessuno sa chi sia.

Il mistero che avvolge l’identità di Marcello e delle sue scorribande in tutta la penisola tinge di giallo questa commedia agrodolce, che alterna gli spunti comici alla riflessione sociologica sui tipi umani che popolano l’Italia di oggi, un po’ scaltri e un po’ naive, ma non abbastanza furbi da prevedere la prossima mossa del truffatore più creativo che ci sia. In questo in questo ingranaggio perverso in cui nessuno è ciò che sembra, i personaggi di David e Marcello, interpretati da Edoardo Leo e Marco Giallini, si fondono alla perfezione con il magma sociale in cui sono immersi, incarnando alternativamente il bene e il male senza assumere mai una personalità granitica. Dalla loro ambiguità nasce una commedia intelligente, con una struttura narrativa solida, che vuole omaggiare i classici della commedia italiana e i mattatori che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, senza perdere il contatto con l’attualità. Fabio Bonifacci stupisce in positivo e apre la strada a una nuova commedia italiana, ben scritta e garbatamente ironica, che riesce a far emergere il comico anche dalla tragica quotidianità, ma che non sarebbe potuta esistere senza i suoi straordinari interpreti.

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