Daniel Kaluuya

Scappa – Get Out, di Jordan Peele

Scritto e diretto da Jordan Peele, l’attore comico afroamericano del canale Comedy Central [Vi presento i nostri, Nudi e felici, Cicogne in missione] al suo debutto assoluto come filmmaker, Scappa – Get out s’inserisce di diritto nella corrente dei generi ibridati. Si tratta di un horror particolare che ad un sottotesto di denuncia antirazzista innesta scene altamente comiche affidate perlopiù al personaggio interpretato dal magnetico Lil Rel Howery, coetaneo e collega comico del regista.

Come già verificato con The visit di M. Night Shyamalan, il rischio che si corre, con un horror contaminato in maniera diffusa dalla commedia, è di smorzare troppo il climax di tensione, gelando il battito cardiaco dell’esperto spettatore di genere, in virtù di una presunta freschezza di attenzione fornita da un netto contrasto tra risata e thrilling. La scelta di limitare la vis comica ad un solo attore permette, invece, di misurare il calo di tensione, di controbilanciare il sano terrore per la salute del protagonista, senza che una forza centrifuga troppo prorompente trascini il pubblico in uno straniamento a cui un horror non dovrebbe mai puntare, se ci tiene a far paura. Un discorso a parte va fatto se invece l’intento è di far emergere un’ironia diffusa.

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Nel caso di Scappa – Get out è evidente che ci sia un messaggio neanche tanto sottinteso. Jordan Peele sembra dare forma all’estremizzazione del razzismo, sembra giustificare una “caccia all’afroamericano” ma presupponendo una consapevolezza implicita della sua superiorità sul caucasico. Insomma, è come se si ritornasse alle questioni che dominavano il film di Spike Lee Fa’ la cosa giusta ma declinandole in un contesto di rapimenti, ipnosi forzate, torture ed esperimenti parascientifici.

L’incipit rende palese fin da subito l’ibridazione partendo da un esterno notte con rapimento, seguito da titoli di testa, ormai anacronistici, in cui una musica R&B preannuncia già quale sarà il punto di vista delle vicende.

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Chris e Rose, una coppia interrazziale, va a far visita ai genitori di lei, Dean [Bradley Whitford, Saving Mr. Banks, Quella casa nel bosco] e Missy [Catherine Keener, candidata all’Oscar® come miglior attrice non protagonista per Essere John Malkovich e Truman Capote – A sangue freddo]. Chris [Daniel Kaluuya] è un fotografo dallo sguardo attento e profondo, Rose [Allison Williams] la fidanzata amorevole che tutti vorrebbero. Ma, una volta a destinazione, la ragazza sembra non percepire lo stesso mood negativo del ragazzo che si ritrova da solo ad indagare sugli strani comportamenti di Georgina e Walter, anacronistici servi di famiglia, mentre prova, come ogni buon genero, ad evitare problemi con dei suoceri eccentrici senza deludere né loro né la loro amata figlia. Ma per quanto Chris possa non volere problemi, saranno i problemi a trovare lui. E se l’unica sua speranza è Rod, il suo amico petulante, interpretato dallo spassoso Howery…

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E dire che nel viaggio verso casa dei suoceri, un incidente avrebbe potuto far presagire qualcosa. Probabilmente il personaggio di Chris non ha mai visto The invitation, dove l’aver investito un animale selvatico diventa allegoria della messa in pericolo della sua libertà, nonché della sua vita. La figura della vittima sacrificale non è l’unico nesso con il film di Karyn Kusama. Anche in Scappa – Get out l’ambiente principale è una villa di lusso, dove vivono le regole di una comunità chiusa dalla mente deviata e dove il protagonista dovrà lottare contro il proprio senso di colpa prima che per la propria vita.

Non mancano, poi, i riferimenti esterni e le allusioni colte con un Jesse Owens citato come rivale sportivo del nonno di Rose e il cotone che, da simbolo di schiavitù e frustrazione, assurge a possibile strumento di libertà e rivalsa.

Pur non considerandolo un film da vedere e rivedere, bisogna ammettere che Scappa – Get out di spunti di riflessione ne fornisce e il fatto che rappresenti solo il primo approccio del regista al genere horror, non può che far ben sperare per i lavori futuri. In questo caso Jordan Peele sembra essersi concentrato un po’ troppo sul sottotesto non curando abbastanza il mistero e rendendo troppo sbrigativa la resa dei conti finale. Giudizio sospeso, quindi, nell’attesa dei prossimi lavori.

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Il protagonista, Daniel Kaluuya, già tra gli interpreti di Kick-Ass 2 e Sicario, lo vedremo presto in Widows, diretto da Steve McQueen e in Black Panther, l’imminente nuovo fumetto Marvel trasposto per il cinema dal Ryan Coogler di Creed.