Wonder Woman, di Patty Jenkins

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Impastata nell’argilla e nei buoni sentimenti da sua madre Hippolyta, Diana è vissuta per tutta la vita su un’isola segreta, che Zeus in persona le ha donato per proteggere il suo popolo da Ares, il dio della guerra. L’isola di Themyscira è un paradiso terrestre incastonato tra le montagne e isolato dal mondo, ma anche il quartier generale delle amazzoni, il luogo in cui da secoli vivono indisturbate, preparandosi duramente al momento in cui si troveranno di nuovo faccia a faccia con Ares. Armate di archi, frecce e spade affilate, le amazzoni dedicano tutto il proprio tempo al combattimento, tenendo a debita distanza passioni squisitamente umane come l’amore. Un giorno però una spia inglese naufraga sulla loro spiaggia dorata mettendo a dura prova il sistema di valori a cui si sono attenute per secoli.

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L’infiltrato è l’affascinante Capitano Steve Trevor, che Diana, moderna Nausicaa, salva dall’annegamanto e porta al cospetto di sua madre Hippolyta e delle sue amazzoni. Steve è un alieno in un mondo mitico in cui il tempo si è fermato alle guerre tra gli dei, ma anche il prezioso testimone di ciò che sta accadendo nel presente, delle guerre che continuano a devastare il mondo, e dell’odio che non ha mai abbandonato gli uomini. Diana è incredibilmente affascinata dallo straniero e dai suoi racconti, al punto che decide di abbandonare il paradiso per l’inferno, e di tuffarsi nel cuore della guerra per sfidare Ares e salvare il mondo.

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Il coraggio e il senso di giustizia sono le armi con cui Diana si prepara ad affrontare i campi di battaglia più crudeli della terra, ma anche l’arsenale più prezioso di Wonder Woman in un mondo in cui si uccide senza sapere perché, senza guardare in faccia il nemico e senza pietà. Il mondo contemporaneo ai suoi occhi è incomprensibile, e il suo punto di vista spesso appare sin troppo naive per una supereroina, ma allo stesso tempo è l’unico possibile per una ragazza che ha vissuto un’infanzia idilliaca. A differenza di molti supereroi non ha un passato burrascoso alle spalle e non cerca vendetta, tutto ciò che vuole è battersi per l’amore, il perdono e la benevolenza in un mondo complicato, contro cui si scaglia in gonnella e praticamente disarmata.

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Forte, gentile, risoluta e bella oltre ogni immaginazione, la Wonder Woman di Patty Jenkins, interpretata da Gal Gadot, è una donna straordinaria, che sembra, e in effetti lo è, catapultata sulla terra da un altro pianeta, ma non per questo priva dei mezzi per affrontare qualunque situazione a testa alta e uscirne vincitrice. E non soltanto nell’arte bellica, alla quale è ben addestrata, ma anche nel rapporto con i suoi compagni di avventura, che per quanto si sforzino rimangono sempre un passo dietro di lei. Diana non è una damigella in pericolo, ma una guerriera, pronta a mettere in campo il suo carisma anche con il Capitano Steve Trevor, con cui ha un’alchimia fortissima, ma allo stesso tempo un rapporto di profonda fiducia, che le permette di combattere ad armi pari anche sul campo dei sentimenti.

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Senza dubbio la lente femminile di Patty Jenkins è un punto di vista privilegiato per celebrare l’ingresso ufficiale di Wonder Woman nell’universo cinematografico DC, anche se aveva già fatto capolino in Batman VS Superman, ma che qui trova la sua compiutezza in una narrazione che dalle origini la accompagna fino ai giorni nostri. Tutta l’attenzione del film gravita attorno alla donna guerriera e alla sua visione del mondo, al punto che persino i villain di turno scompaiono al suo cospetto. E sebbene questa scelta possa sembrare anacronistica o addirittura superficiale, la missione di Patty Jenkins di presentare al mondo Wonder Woman viene portata a termine in maniera ineccepibile.

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La narrazione è compatta, compiuta, opportunamente bilanciata tra la battaglia epica tra Wonder Woman e Ares e la storia d’amore con Steve Trevor, senza mai spostare lo sguardo dall’unica vera protagonista del film. L’universo che le gravita attorno è solo un espediente per raccontare chi è, da dove viene, e cosa l’ha spinta a lasciare il suo mondo perfetto per quello inospitale degli uomini. Wonder Woman di Patty Jenkins viene da un’epoca lontana, è ben piantata nei suoi valori ma desiderosa di scoprire cosa le riserva il futuro, e così è il film che la racconta, lontano anni luce dai precedenti cinecomic DC nei codici narrativi, meno frenetico e più composto nell’azione, ma sicuramente degno dell’eroina che rappresenta.

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